Anche stavolta Pierluigi Diaco, gay-non-gay almeno finché non si è unito civilmente con il compagno, denuncia la temibile ‘dittatura gaia’.
Prosegue la polemica attorno a Ballando Con Le Stelle, lo show di Rai Uno dove il giudice Ivan Zazzaroni ha contestato la coppia di concorrenti same-sex composta Giovanni Ciacci e Raimondo Todaro, venendo accusato di omofobia.
Questa mattina si è espresso sul tema anche Pierluigi Diaco, giornalista di RTL 102.5, in un intervento che non sapremmo come definire se non penoso: “Ha ragione Zazzaroni per me – attacca Diaco – ve lo dico io eh, che mi sono appena sposato, unioni civili, quindi figuratevi… a me la dittatura gay ha rotto le scatole”.
“Io mi sono stufato – conclude il giornalista – e lo dico da… no? Lo sapete. La dittatura gay ha rotto le palle”.
Prima di tutto vogliamo aiutare Diaco: sei gay, ormai lo sanno anche i muri, puoi dire quella parola. E poi, seriamente, cosa c’entra la difesa, legittima per quanto improbabile, di Ivan Zazzaroni con la ridicola storiella della ‘dittatura gay’? Nulla.
È inaccettabile che una persona omosessuale parlare di una ‘dittatura gay’ al pari di un omofobo qualunque. A maggior ragione se lo fa nelle vesti di giornalista dai microfoni dell’emittente radiofonica più ascoltata d’Italia.
Dove sta la famigerata ‘dittatura gay’ in un Paese dove abbiamo dovuto attendere il 2016 per avere le unioni civili? Dove ragazzini LGBT sono ancora vittima di bullismo e abusi di ogni genere?
Sta forse in televisione, dove abbiamo appena visto la ridicola pantomima omofobica di Pio e Amedeo su Italia 1? Dove i suddetti Ciacci e Todaro ballano rigorosamente dopo le 23?
A sentirvi verrebbe voglia di chiederla questa improbabile ‘dittatura gay’.
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Niente, è impazzito anche questo...