Quando si parla di turismo in una cena tra amici, ci sono due viaggi da sogno che la maggior parte dei gay degni di questo nome aspirerebbero a fare. Il primo è un volo sul Concorde e il secondo è un bel percorso sull’Orient Express. E se qualcuno vi propone una vacanzina in ostello della gioventù, sarebbe decisamente meglio che lo rinneghiate come amico…
E’ il caso di dire che quella lista dei desideri ha subito un dimezzamento dal momento in cui il Concorde è stato ritirato, e anche se non sono mai stato in grado, né ahimè potrò mai, sorvolare l’oceano a velocità supersoniche, posso però farmi forte del fatto che sono stato sull’Orient Express. Be’, a dire il vero solo sui vagoni inglesi, ma anche così è stata una gran bella esperienza.
C’è un tocco di nostalgia nel vestirsi con i propri abiti migliori e recarsi alla Victoria Station, per salire sul treno. Vi sentite speciali e sofisticati, e non solo perché tutti gli altri sono sul binario semplicemente ad aspettare il diretto per pendolari che li porterà al lavoro.
Mentre il Concorde faceva voltare le teste in su verso i cieli su Londra, l’Orient Express provoca ancora una reazione simile ma sui binari. Credo che praticamente tutti abbiano sentito parlare di questo treno, reso famoso dal notissimo romanzo di Agata Christie “Assassinio sull’Orient Express”, e dal successivo film. Forse non è stato carino da parte mia dire a quella brunetta chi è l’assassino, ma tant’è… In ogni caso vi assicuro che se non avete mai letto il libro o visto il film, non è necessario che ve lo portiate appresso.
Starete probabilmente pensando che siamo partiti da Venezia: ebbene no. Avevamo semplicemente preso un’offerta speciale con pranzo e cena sull’Orient Express, quindi in realtà siamo partiti da Southampton e siamo tornati la sera stessa. Ma non era davvero importante dove eravamo diretti, la cosa fondamentale era poter dire di essere stati sull’Orient Express.
Il fascino delle carrozze è difficile da descrivere: basti dire che ci siamo sentiti più comodi che a casa in un ambiente così fantastico. Tutti i vagoni – autentici – sono stati mirabilmente restaurati restituendoli al loro aspetto originale degli anni ’30, e ciascuno ha un suo nome. E’ possibile sedersi sia negli scompartimenti, che accolgono fino a quattro persone, sia nel vagone grande, nei tavoli a due posti. Siccome noi eravamo in quattro, abbiamo occupato due tavoli nella carrozza grande, e siamo stati magnificamente bene.
Innanzitutto ci è stato servito dello champagne, poi un vero banchetto da cinque portate, che è stato accompagnato con vino a scelta. E il cibo è preparato in maniera sublime sul treno, così che mi sono sentito un po’ stupido pensando che salendo a bordo ho immaginato che il pasto fosse simile a quelli che servono sugli aerei. Errore madornale. Abbiamo cominciato con una crema di pomodori e vodka, seguita da una straordinaria minestra di pesce in gelatina, e poi da una faraona con contorno di fichi: buona da morire. Infine un vassoio strabordante di formaggi e un trio di dolci. Tutto il pasto è stato servito da camerieri in livrea e guanti bianchi.
Dal momento che eravamo membri della stampa, ci è anche stato permesso di fumare una sigaretta in un vagone riservato e di scambiare due chiacchiere con il capotreno che ci ha raccontato qualche pettegolezzo sulle celebrità che ha ospitato sul tragitto completo dell’Orient Express. Peccato che un giuramento fattogli ci impedisce di riferirli…
Insomma, dov’è la fregatura? Non credo che un viaggio di cinque ore sul treno più famoso del mondo, con un pasto di cinque portate con champagne e vino (e naturalmente caffè), un servizio impeccabile e tutto il fascino che vi si sprigiona con appena 250 € approssimativi a testa sia un cattivo affare.
Adesso la Orient Express sta raccogliendo le prenotazioni per il pranzo di Natale, a prezzi che vanno intorno ai 330 €. Dopotutto è Natale, è il momento adatto per fare un bel regalo al vostro amore…
Per i dettagli sulle escursioni sull’Orient Express, date uno sguardo al sito: Orient Express
di Keith McDonnell – Gay.com UK
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