Wonderful Copenaghen! Così suonava una vecchia canzone della colonna sonora del film Mary Poppins. Città delle meraviglie, dei castelli con le torri ed i tetti turchini, dei cigni che passeggiano liberamente per le vie, delle fiabe di Andersen che hanno cullato l’infanzia di generazioni di bambini.
Ma allo stesso tempo una città moderna con le sue 12 linee di metropolitana che permettono di raggiungere ogni angolo e che servono con puntualità tutta nordica la popolazione di 1.500.000 di unità, pur rimanendo sempre a misura d’uomo.
Anche la vita culturale ferve, soprattutto nel periodo maggio – settembre, quando le condizioni climatiche sono più ragionevoli. Capitale europea del jazz, centro di festival culturali, è il crocevia per eccellenza tra la cultura latina e quella germanica.
Additata dagli altri popoli nordici come la più mediterranea delle città scandinave, Copenaghen è anche la capitale del divertimento, per tutti i generi ed i gusti. Durante il week-end, dalle 15.00 del venerdì alla domenica notte, i locali fervono di vita e di danesi che, con l’immancabile birra in mano, si sciolgono, socializzano, si liberano da ogni inibizione e costrizione, e diventano caldi, accoglienti, aperti.
A parte i musei, che coprono tutti i campi di possibile interesse, compreso il “Museo Naturalistico del Sesso”, esistono un’infinità di luoghi da visitare per arricchire il bagaglio culturale omosessuale, come ad esempio la prima comunità gay di Christiania, dalla quale sono partite tutte le battaglie di conquista per le pari opportunità. Di sicuro interesse anche la libreria Pan, che possiede la più ricca collezione di pubblicazioni e riviste a tematica omosessuale. In ogni caso l’Ente del Turismo Danese ha appositi uffici per i cosiddetti Gay Tour che aiutano il turista straniero ad orientarsi e a crearsi percorsi culturali diversi a seconda degli interessi principali.
Ma anche la notte a Copenaghen sa riservare una serie di sorprese molto gradevoli. I locali sparsi per tutto il centro storico spaziano dalle discoteche gay piene di ragazzi ai bar come Pan Disco, ai ristoranti e punti di ritrovo come il Leather. Non essendoci un vero e proprio quartiere a vocazione gay tutta la vita notturna si consuma nello Stroget, l’isola pedonale nel cuore della città, dove i danesi passano la maggior parte del tempo libero. Si passa da un locale all’altro si beve, si chiacchiera e si fa…….amicizia. Per loro costume i danesi non amano i lunghi corteggiamenti!
Se si va a genio a qualcuno non hanno alcuna difficoltà ad avvicinarsi e dichiararlo apertamente. Il gioco degli sguardi tutto italiano lo trovano un’insopportabile perdita di tempo; quindi non resta che adeguarsi.
Al contrario della maggior parte delle città europee, a Copenaghen i gay non si limitano a frequentare esclusivamente locali a tema per socializzare. Da una indagine del 1997 sulle abitudini sessuali, risulta che il 22 % della popolazione tra i 15 ed i 45 anni è omosessuale mentre il restante 78 % ha avuto o intende avere almeno un’esperienza gay nella vita.
Perciò è bene non limitarsi, nell’approfondire il tour notturno di locali. Molti ragazzi gay danesi preferiscono variare luoghi d’incontro nell’arco dell’anno, anche perché, non essendoci alcuna politica ghettizzante o discriminante, non è raro incontrare coppie omosessuali che si scambiano tenerezze lungo le vie o in cosiddetti locali “normali”.
Da evitare il mese di agosto, durante il quale si concentra la maggior parte del turismo straniero che infastidisce lo schivo ed educato danese. Le invasioni di massa e l’insistenza oltre i limiti irritano più di ogni cosa. Insomma una città ideale per passare una vacanza che concilia cultura, arte, spettacolo e …avventura.
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