Caro don Franco,
io mi trovo in una condizione assai strana: perchè se sento che quello che provo per il mio ragazzo è realmente vero quando mi voglio confessare avverto tutto ciò come un qualcosa di assolutamente infattibile? Il sacerdote da cui mi son confessato recentemente ha detto che tutto ciò "non è conforme alla volontà di Dio" ma io fatico a sentirmi così "non conforme".
Ciao e grazie
max
Caro Max,
e se tu ti fidassi davvero di ciò che ti dice la tua coscienza e di indica il tuo cuore? Perché ti confessi di una relazione, di sentimenti e di comportamenti che sono pienamente conformi alla tua natura? Confessare l’omosessualità non ha senso: è come confessare di essere eterosessuale.
Se tu pratichi questa forma di riconciliazione (ce ne sono altre non meno significative) e ti trovi di fronte un confessore come quello che mi hai descritto, avrai almeno il buon senso di cambiare confessore! Non è proprio il caso di infliggersi queste torture spirituali e psicologiche. Esistono molti preti documentati e competenti e non è impossibile che tu ne possa trovare uno. Non so in quale città tu abiti ma, se tu vorrai notificarmelo, potrò aiutarti.
In assenza di un confessore adeguato, in ogni angolo della terra ci raggiunge la bontà accogliente e perdonante di Dio che sa fare a meno anche dei preti. La nostra vita di fede, quando diventa esperienza adulta e matura, ha sempre più bisogno di confronto, ma si libera dalla dipendenza.
La tua fede sta nelle mani di Dio e nelle tue mani e, in questa stagione in cui le gerarchie sono sempre più reazionarie e dogmatiche, è sempre più importante crescere nella libertà e nella responsabilità dei figli di Dio.
Un forte abbraccio a te e al tuo amore con l’augurio di una profonda pace
don Franco Barbero (franco.barbero@viottoli.it – www.viottoli.it )
di Franco Barbero
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