Ciao Leo!
Più si va avanti è più tutto mi sembra così sbagliato. Ma è possibile che non ci sia mai niente di facile nella vita…e soprattutto che le persone che incontri e ti piacciono hanno sempre un risvolto negativo?
Ho conosciuto una persona più grande di me una settimana fa… finalmente qualucuno che mi colpisce e mi affascina… insomma… mi piace! Lui insiste per rivederci anche se io ne avevo tutta l’intenzione e così finisco a casa sua per il wee -end. Non abbiamo diciamo consumato tutto ma ci siamo limitati a cose velate ma quello che è contato è stato il rapporto fisico molto dolce e a tratti deciso come piace a me. Nelle sue mani e nel suo abbraccio mi sentivo bene. Ma quando finiva il contatto e ci trovavamo a vivere la quotidianità avvertivo uno stacco totale… come amici e basta.
Questa è una persona che ha sofferto molto per amore in passato, molto molto come dice lui. Capace di vivere il sesso senza inibizioni e raccontandomi le sue avventure. Presissimo dal lavoro anche se insodisfatto… Ora non mi chiama e ha liquidato un nostro incontro molto serenamente e velocemente, tanto che gli ho mandato un messaggio al quale non ha risposto. E da due giorni che non chiama. E io mi sento molto preso.
Perchè le delusioni ci rendono peggiori delle persone che ci hanno deluso? Perchè non riusciamo a cogliere l’esperienza per maturare piuttosto che cadere in un limbo disordinato? Cosa fare in queste situazioni?
Un bacione e grazie!!!
Marziano
…le difficoltà che si incontrano nella vita sono necessarie per crescere, ci fanno soffrire, ma inevitabilmente ci fortificano sempre di più. Superare i disagi e capire l’importanza di andare avanti, promuovendo la costruzione della nostra “esistenza”, ci rende più abili e scaltri nel prevedere l’imprevisto, ma a volte anche ciechi di fronte a quello che abbiamo sempre desiderato!
Spesso riuscire a venir fuori da situazioni che ci hanno reso la vita uno schifo ci permettono di sopravvivere, attraverso quelli che vengono chiamati comunemente meccanismi di difesa, ma già il termine la dice lunga… Difesa; sì, per andare avanti, anche se in apparenza ci sembra di aver superato chissà che cosa, è necessario difendersi.
Ecco perché spesso le persone che hanno sofferto molto non riescono a, perdonami il paradosso, non fare soffrire!
E spesso chi viene fatto soffrire è una persona che, invece, è là, pronta a donare tutta se stessa, quasi come se l’incastro perfetto trovasse forza, come al solito, nei due poli: uno negativo e l’altro positivo.
Ancora, nel mondo omosessuale ho sempre avuto la convinzione che tutta questa necessità di “difendersi” sia sempre stata particolarmente forte. Probabilmente perché alla base dell’accettazione, del famoso outing, si cela sempre la paura di essere veramente se stessi e questo non aiuta nelle relazioni, anche quelle che potrebbero apparentemente sembrare “importanti”. Si ha paura di vivere per quello che si è, si ha il disagio di essere pienamente se stessi; di riconoscere a pieno la voglia di accettare il momento di benessere immortalato, spesse volte, in un furtivo, ma piacevole, gesto d’amore.
Allora si vive l’attimo, o come spesse volte si sente raccontare “carpe diem” e non ci si sofferma su ciò che è oltre quel “diem”! Nel senso che è utile cogliere l’attimo, tanto quanto, a mio avviso, interiorizzarlo dentro di sé, al fine di renderlo costruttivo e funzionale per ogni altra esperienza che la vita ci riservi.
Se i sentimenti che, improvvisamente, compaiono anche dopo un week end, chiamiamolo di “sesso” rimandano ad emozioni e sensazioni più che piacevoli, è necessario viverle in prima battuta, per poi provare a rimandarle semplicemente con un “come si rimane?” Se l’altra persona ha sentito la stessa energia, o comunque il piacere è stato più forte del “difendersi”, molto probabilmente, una tale domanda, eviterà, sia il messaggiarsi, attendendo risposte che potrebbero non arrivare mai, che il ricordarsi la telefonata che non sta sopraggiungendo…probabilmente vi sarete già accorti che vi state frequentando!
Un bacione lo mando a te, Marziano, sperando di aver risposto, anche se un po’ filosoficamente, al tuo quesito.
Dr F. Quattrini
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di Fabrizio Quattrini
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