E’ da tanto tempo che cerco un consiglio, ho 18 anni e sono gay, se fosse finita qui sarebbe tutto normale, invece io sento dentro un rifiuto per il mio corpo maschile, odio tutto soprattutto i miei organi genitali. Qualche volta appena posso mi vesto e trucco da donna, questa situazione mi fa impazzire non so bene cosa fare. Da una parte sono sicuro di voler essere donna ma dall’altra ho paura di sbagliare. Grazie ciao
Rebecca
Descrivi il tuo problema in maniera estremamente sintetica, ma da quello che dici sembrerebbe trattarsi di una questione di identità sessuale. Ovvero che il tuo travestitismo non sia un gioco, una “perversione”, che metti in atto al fine di procurarti dell’eccitazione sessuale, ma l’espressione di un conflitto psicologico rispetto al tuo essere maschio. Da quanto tempo provi questo disagio nei confronti del tuo corpo? Se è una sensazione che perdura da molti anni, il solo consiglio che posso darti è quello di rivolgerti a degli esperti con i quali mettere a fuoco la tua situazione e considerare, eventualmente, l’ipotesi del cambio di sesso. Esistono delle associazioni di persone transessuali, penso al MIT di Bologna, che hanno un servizio di consulenza serio e ben organizzato. Puoi rivolgerti a loro telefonicamente per avere dei riferimenti nella tua città o anche solo per poter scambiare delle idee con chi il percorso di ridefinizione dell’identità di genere l’ha già affrontato. Credo di aver capito, ad esempio, che vivi questi tuoi dubbi in segretezza e forse potresti aver bisogno di essere aiutato a parlarne con la tua famiglia. Devi sapere inoltre che la legge italiana tutela le persone transessuali ed è possibile fare il cambio di sesso, compresa l’operazione chirurgica finale, nelle strutture pubbliche, riducendo così di molto le spese. Se invece questo rifiuto del tuo corpo sessuato è una cosa recente, sarebbe bene capire che cosa te lo ha scatenato. Se ci sono stati nella tua vita episodi particolarmente traumatici che hanno cambiato il tuo atteggiamento. Anche in quel caso, rivolgerti a degli esperti, ad esempio a uno psicologo, è il miglior consiglio che posso darti.
Un caro saluto.
di Mirella Sandonnini
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