20enne calciatore brasiliano, Gerson Santos da Silva, meglio noto come Gerson, è sbarcato nella Capitale all’età di 18 anni, arrivando in Italia con un pesante carico di aspettative e un cartellino monster da 18 milioni di euro.
Strappato al Barcellona dall’allora direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini, l’ex ala della Fluminense è finalmente esploso nella giornata di ieri, sul campo della Fiorentina, con una doppietta che ha consentito agli uomini di Eusebio Di Francesco di strappare la dodicesima vittoria consecutiva in trasferta. Un record per la Serie A.
Merito, come detto, di un giovanissimo a lungo considerato brutto anatroccolo incapace di tramutarsi in cigno. Una delle tante possibili meteore calcistiche, acquistate tra squilli di tromba ma presto sgonfiatesi causa prestazioni deludenti. Il povero Gerson, va detto, ha avuto poche opportunità per farsi valere. Luciano Spalletti, ex allenatore della Roma, l’ha fatto scendere sul verde prato da gioco appena 4 volte in tutto il campionato scorso, buttandolo a sorpresa nella mischia dello Juventus Stadium. Deludente, nella partita probabilmente più complicata della stagione, Gerson non ha di fatto più visto una maglia da titolare.
Rifiutati vari trasferimenti in prestito, tra Frosinone e Lille, e ingenuamente accolto dal vecchio direttore sportivo con una sacrilega maglia con il numero 10 (un tempo ancora sulle spalle del totem Francesco Totti), il brasiliano è risorto sotto l’attenta guida di Eusebio Di Francesco, già ai tempi del Sassuolo coach dal particolare feeling nei confronti dei calciatori più giovani. Lentamente il mister ha dato sempre più fiducia all’ex Fluminense, affidandogli una maglia da titolare in casa del Chelsea e rilanciandolo a Firenze, dove è stato di gran lunga il migliore in campo. Alto a destra, da ala pura nel 4-3-3 di Di Francesco, il brasiliano può far male, avendo corsa, piede e dribbling per saltare avversari e involarsi verso la porta. Nel 2015 definito dagli ‘esperti’ tra i maggiori talenti in circolazione, Gerson ha seriamente rischiato di perdersi, in una calcisticamente bipolare città come Roma, anche se dotato di tecnica sopraffina e fisico slanciato, ma al tempo stesso elegante.
184 cm per 70 kg di peso, apparecchio ai denti come un adolescente qualsiasi, Gerson, due anni fa definito nuovo potenziale Pogba, è sbarcato nella Capitale con moglie e figlia, avuta a 18 anni appena, ma soltanto ora, grazie a questo inatteso decollo di inizio stagione, ha finalmente ritrovato il sorriso.
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