George Quaintance, pittore, scenografo e fotografo statunitense nato nel 1902 e morto nel 1957, è da sempre un’icona LGBT grazie alle sue creazioni di nudo maschile in stile beefcake, che hanno di fatto segnato un’epoca.
Opere disegnate e dipinte raffiguranti scene ambientate in epoche e ambienti come il selvaggio West, l’antica Grecia, l’antica Roma o il mondo dei matador, con uomini muscolosi, nudi o seminudi in situazioni di intimo cameratismo. Ebbene dopo lunga attesa arriva finalmente anche in Italia la prima mostra a lui dedicata: The Flamboyant Life and Forbidden Art of George Quaintance, da venerdì 20 aprile fino al 20 luglio al TASCHEN Store di Milano.
Pioniere dell’estetica gay e principale esponente del corpo maschile degli anni ’40 e inizio ’50, Quaintance è stato un precursore dei suoi tempi, intraprendendo diverse carriere di successo. È stato ballerino, parrucchiere, scenografo, fotografo, illustratore di copertine di riviste, e soprattutto, il physique artist più famoso del periodo. In un’era precedente i moti di Stonewall, la rivoluzione sessuale, i diritti dei gay e la crisi dell’AIDS, Quaintance e la sua arte erotica vivevano ai limiti della legalità. Le sue opere, finemente dipinte e raffiguranti scene ambientate in epoche e paesaggi diversi, sono versioni idealizzate in cui uomini aitanti si ritrovano in situazioni estremamente omoerotiche.
Settant’anni dopo, i nove dipinti su tela in mostra a Milano sono stati tratti dall’omonima mostra inaugurale svoltasi alla TASCHEN Gallery di Los Angeles nel 2015 per introdurre il fantastico mondo maschile a colori creato da Quaintance, popolato da Latin lovers, vigorosi cowboy e scultorei rancheros. Fino ad oggi, le sue opere sono state vendute privatamente per cifre segrete, e raramente presentate alle aste.
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