Due anni dopo essere sbarcato anche in Italia, Netflix ha finalmente realizzato la prima serie tv nel nostro Paese. Suburra, prequel dell’omonimo film del 2015 a sua volta ispirato dal romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini.
Una prima stagione lanciata da una premiere mondiale all’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia per poi approdare in oltre 190 Paesi e in Rai, sulla 2° rete, nel 2018. Ambientata nel 2008, la serie vede criminalità organizzata, politici corrotti e Vaticano protagonisti di una sanguinosa lotta per il controllo di importanti terreni del litorale romano. Diverse fazioni criminali si contendono ambiti terreni, ma avidità, corruzione e tradimenti potrebbero rovinare tutto.
Al centro della scena tre giovani, ovvero Lele, figlio di un poliziotto, Aureliano e Spadino. Il primo secondogenito della famiglia criminale Adami, il secondo fratello minore del boss del clan zingaro degli Anacleti. Oppresso dal fratello e da tutta la sua famiglia, Spadino, interpretato dal 27enne Giacomo Ferrara, è omosessuale e vive con atroce difficoltà la propria natura. Costretto a sposare la giovane figlia di un altro clan, Spadino è segretamente innamorato di Aureliano, che in realtà ‘quelli come lui li schifa‘. Ezio Abbate, Fabrizio Bettelli, Daniele Cesarano, Nicola Guaglianone e Barbara Petronio, sceneggiatori delle 10 puntate della prima stagione, delineano i lineamenti di un ragazzo minacciato dalla propria famiglia (‘ho capito quello che sei, ma qui dentro non lo potrai mai essere‘, gli intima la madre) costretto a vivere l’omosessualità con paura, vergogna.
Totalmente lontano dai soliti cliché LGBT a cui la televisione italiana ha spesso abituato i suoi spettatori, lo Spadino di Suburra sogna l’impossibile, ovvero l’amore di un amico quasi orgogliosamente omofobo. Un’alchima omoerotica, quella tra Alessandro Borghi e Giacomo Ferrara, che cresce episodio dopo episodio, fino ad esplodere in un finale in cui l’happy ending non viene neanche lontanamente contemplato. Mesi dopo il narcotrafficante gay di Narcos 3, Netflix vede e rilancia con un altro personaggio omosessuale dai contorni criminali, questa volta tutto italiano.
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