PARIGI – Lo scrittore e poeta greco Ilias Petropoulos, narratore di una Grecia sconosciuta ai turisti, e’ morto all’eta’ di 75 anni a Parigi. La notizia della scomparsa e’ stata resa nota da un suo collaboratore a funerali avvenuti. Aveva lasciato la Grecia nel 1975 e da allora si era stabilito in Francia. Nato il 26 giugno 1928 ad Atene, le opere di Ilias Petropoulos non hanno mai avuto vita facile nel suo paese. Circondato dalla nomea di autore ‘maledetto’, anarchico e ateo, a causa dei temi trattati, lo scrittore e’ stato salutato dalla critica letteraria francese come ”uno speleologo della memoria sotterranea” della sua terra natale.
Autore di 80 libri, Petropoulos si e’ cimentato in lungo lavoro di ricerca poi confluito in ”Lessico degli omosessuali”, un’opera unica nel suo genere: in essa ha portato alla luce il linguaggio piu’ scurrile di un gruppo di persone volutamente ignorate e disconosciute nella Grecia degli anni Sessanta. Per oltraggio al pudore e altri reati legati al buon costume, Petropoulos fu condannato a diversi anni di prigione, che pero’ non sconto’ in patria perche’ decise di andare in esilio volontario a Parigi.
Narratore della ”Grecia dell’ombra”, ovvero quella degli omosessuali, dei prigionieri politici e dei ribelli a tutti gli ordini stabiliti, Ilias Petropoulos ha scritto opere ‘maledette’ come ”Il bordello” e ”Il santo haschich”. Al tempo del regime dei colonnelli, lo scrittore passo’ tre anni in carcere per aver scritto in un poema: ”La vista di una donna nuda mi fa dimenticare la mia patria”.
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