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Per gli appassionati del porno gay, il nome Aiden Shaw conduce immediatamente a immagini di fantasie sessuali appassionate. Ma Shaw è un uomo con un talento che non si limita al genere della pornografia, ma si nutre costantemente del carburante della creatività. Cerca costantemente di esplorare le altezze e le bassezze della sua vita attraverso la poesia, la narrativa e la musica con una profondità emozionale e una vivacità intellettuale che rinnova costantemente la sua immagine di animale da sesso altrimenti un po’ trita.
Aiden Shaw, infatti, oltre ad essere un uomo di una bellezza mozzafiato, e un attore porno di grandi doti, è anche un autore di libri di narrativa e poesia. I suoi tre romanzi Brutal, Boundaries e Wasted, così come il suo libro di poesia If language at the same time shapes and distorts our ideas and emotions, how do we communicate love?, hanno ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo. Ma lui non si è fermato, e si è appassionato a una band chiamata
Whatever, che suona musica underground in Europa e America.
Nato nel 1966, Aiden è stato cresciuto con educazione cattolica a Accrington, nel Lancashire, tra cinque fratelli e due sorelle. Già durante l’adolescenza amava mostrarsi truccato e in abiti sgargianti, ma ebbe la sua prima esperienza sessuale con una donna a 16 anni. Solo a 18 cominciò a fare sesso con i ragazzi. Alla stessa età ottenne il suo primo lavoro, in un call centre a Manchester, ma se ne stufò dopo poche settimane. Si spostò a Brighton, per frequentare il college, e qui a 22 anni cominciò la sua carriera di prostituto, insieme con il suo compagno di studi Mark. Non lo fece solo per soldi, nonostante le cattive condizioni economiche: c’era tra i due un progetto artistico che contemplava la prostituzione, di cui hanno riferito in alcune performance successive.
La domenica di Pasqua del 1998, Aiden è stato vittima di un gravissimo incidente stradale a Bruxelles. Entrò in coma, si ruppe il femore, si lesionò il fegato, la parte sinistra della testa e dell’orecchio fu lacerata e ebbe una lesione cerebrale che paralizzo il lato sinistro del suo corpo a lungo. Lì la sua passione per la scrittura poté svilupparsi in tranquillità, e da allora racconta che scrivere gli viene facile come aprire il rubinetto delle vene per far scorrere il sangue.
Aiden è sieropositivo, e parla della sua condizione con tranquillità. "Quando sono in forma – dice – mi sento come chiunque altro, ma infetto. Se sono giù, mi sento in un costante stato di decadimento". Chi lo incontra oggi non può sospettare la presenza del virus nel suo corpo: atletico, nonostante non ami trascorrere il tempo in palestra – "Posso trovare modi più interessanti, produttivi e remunerativi per passare le mie giornate" – Aiden afferma che in lui l’età ha un ottimo effetto, e che ora è molto più carino di quanto non fosse in gioventù. Con il suo sguardo impertinente, affascina chiunque entri in contatto con lui grazie anche a un modo di fare pacato e profondo, e una voce calda e sensuale.
Ama giocare il gioco della seduzione, persino con i giornalisti che lo incontrano per un’intervista, e non rinuncerebbe a questo per niente al mondo.
Nelle sue opere, che pure non sono autobiografiche, sono narrate le sue esperienze con la droga, il sesso, lo stile di vita dei giovani gay degli anni ’80, gettando uno sguardo nelle profondità dei comportamenti perversi dell’uomo: nascono così libri densi, appassionati, in cui non si perde mai l’amore per la vita.
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