Alessandro Zan, l’intervista: “legge contro l’OmoTrasfobia necessaria, chi non la vuole è in malafede”

Abbiamo intervistato Alessandro Zan, primo firmatario e relatore della proposta della legge contro l'omotransfobia.

Alessandro Zan, l'intervista: "legge contro l'OmoTrasfobia necessaria, chi non la vuole è in malafede" - Alessandro Zan - Gay.it
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Il mese scorso è finalmente iniziato in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati l’Iter di approvazione della proposta di legge contro l’omotransfobia che vede primo firmatario Alessandro Zan.

Ne abbiamo voluto parlare proprio con il deputato del Partito Democratico, in modo da capire cosa aspettarci, sia a livello di contenuti che di più che probabili polemiche politiche.

In termini pratici, cosa dice questa legge e quali benefici porterebbe, nel caso in cui venisse approvata.

Intanto siamo riusciti a calenderizzarla. Poi giovedì scorso, nel corso di una seduta in commissione, sono state abbinate altre proposte che erano già state depositate. La proposta Boldrini e la proposta Scalfarotto. I 5 Stelle devono ancora depositare in commissione giustizia la loro proposta e probabilmente ce ne sarà anche una di Forza Italia. Abbineremo quindi altre proposte di legge e da lì proveremo a realizzare un testo base. Un testo di partenza che tenga conto dei contributi di tutte le proposte in campo, che poi verrà assimilato dall’iter tradizionale. Arriveranno gli emendamenti in commissione. Il testo emendato arriverà in aula, ci sarà un’altra discussione e verrà approvato. Per poi passare al Senato. Siamo ad una fase embrionale, agli albori.

Proposte di legge che partono da quale assunto base.

Il minimo comune denominatore di tutte queste proposte è la parte penale. Si tratta della Legge Mancino, che già esiste, che punisce ogni forma di violenza e descriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.  Noi vogliamo estendere la legge Mancino anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Ovvero colpire tutte quelle istigazioni all’odio e alla violenza omotransfobica, introducendo sanzioni e pene per chi istiga a commettere oppure commette  direttamente violenza e odio di tipo transfobico. Una parte che aggrava le pene nel momento stesso in cui le motivazioni delle aggressioni sono figlie dell’omotransfobia. Questa è la parte penale che è comune in tutte le proposte di legge presentate. Essendo io il relatore, dovrò cercare di mettere insieme tutti i contributi, cercare di dar vita ad una legge che abbia un’efficacia reale.

Fabrizio Marrazzo del Gay Center ha parlato di una proposta di legge vecchia di 20 anni, che non sarebbe utile a contrastare l’omofobia. “L’aggravante della pena non basta per rendere le persone libere di denunciare“, ha sottolineato Marrazzo, che ha chiesto di dare priorità al ddl di Alessandra Maiorino, Vicepresidente gruppo M5S al Senato, presentato a fine settembre. Lei cosa gli risponde.

Parliamo di cose diverse. Anche nella proposta della Maiorino la parte penale comprende l’estensione della legge Mancino. Poi ci sono altre questioni, che ritengo sicuramente rilevanti, sulle quali c’è piena disponibilità a discuterne. Il problema riguarderà la forte opposizione che arriverà da parte delle destre, in parlamento, e che riguarda proprio la parte penale.

Ovviamente, visto e considerato che l’incitamento all’odio arriva quotidianamente proprio da quella parte politica.

Esatto. Chi attacca questa legge presenta critiche legate ad un’eventuale violazione di libertà di espressione, c’è chi parla di legge mordacchia, liberticida, un po’ come si è fatto pochi giorni fa al Senato in occasione dell’istituzione della commissione Segre. Chi usa solitamente questi argomenti ha la coda di paglia e la coscienza sporca,  non è pienamente in buonafede. Qui si tratta di punire quelle condotte omotransfobiche, che non significa punire la libertà di espressione bensì punire quelle istigazioni all’odio e alla violenza, o odio e violenza commessi direttamente, che sono legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Essere persone LGBT al giorno d’oggi significa rischiare violenza e discriminazione. Si vuol forse negare che gay, lesbiche e transgender siano stati oggetto nel corso di secoli di violenze e discriminazioni? Chi sostiene che questa legge non serve, dovrebbe chiedersi se le coppie gay nel nostro Paese, soprattutto in provincia, possono serenamente passeggiare mano nella mano, darsi un bacio in piazza, in strada, in modo libero come fanno tutte le coppie eterosessuali. Basterebbe guardare alla cronaca quotidiana. Siamo di fronte ad un bollettino di guerra, ci sono statistiche che denunciano come ogni giorno ci siano casi pesanti di omotransfobia in Italia. Questa è una legge urgente.

Il timore, all’interno dell’universo LGBT, è che la fretta di abbracciare una tanto attesa e doverosa legge contro l’omotransfobia finisca poi per tramutarla in una sorta di “contentino”, che possa essere realmente poco utile alla causa. E’ un rischio concreto?

La legge Mancino è collaudatissima ed è stata applicata in tantissimi casi. Estenderla all’omotransfobia non sarebbe un contentino. Sarebbe un passo in avanti fondamentale. L’importante è superare questo iter parlamentare, perché proprio sulla legge Mancino ci sarà la battaglia delle destre che utilizzando quest’argomentazione della libertà di espressione faranno di tutto per affossarla, come pretesto. Accanto alla parte penale, poi, ci sono tanti contributi, tanti spunti, sociali ed educativi, che andranno presi in considerazione. Ma la parte penale  è il cuore della legge contro l’omotransfobia.

Questo Conte II, almeno a parole, è pienamente a favore dei diritti LGBT. Dovesse durare fino alla sua fine naturale, ovvero altri 3 anni ancora, cosa dobbiamo e possiamo concretamente aspettarci.

Senza il cambio di Governo, questo iter non sarebbe neanche mai iniziato, vista la Lega presente nel passato esecutivo. Poi certo, tutti a parole sono favorevoli. Quando inizia l’iter, iniziano mugugni, dubbi, perplessità, noi dobbiamo essere forti in tal senso e compatti, per portare a casa questa legge. Non solo nella maggioranza, che salvo sorprese sembra unita su questa proposta, ma anche in tutto il Paese, in tutto il movimento LGBT. Mi aspetto che la comunità sostenga questa legge, con la consapevolezza che bisognerà portare a casa una buona legge senza svuotarla di significato. L’iter sarà difficile ma garantisco che metterò tutto il mio impegno e la mia passione, come ho sempre fatto da quando ero un giovane militante del movimento, per arrivare all’obiettivo. Dovremo tutti lavorare a pancia in terra, perché è un obiettivo di un’intera società. Bisogna fare una legge contro l’omotransfobia, c’è un’urgenza dettata dalla cronaca, fatti intollerabili per un Paese civile. Tutti i Paesi civili hanno una legge simile. Nella misura in cui usano argomenti risibili per opporsi a legittime richieste di protezione contro la violenza e la discriminazione, anche questa la possiamo chiamare omofobia. Quando dicono di no a questa legge perché a loro dire limiterebbe la libertà di opinione, non si rendono conto che dall’altra parte ci sono ogni giorno casi di violenza e discriminazione nei confronti di persone omosessuali.

In conclusione, quali sono i prossimi passaggi che dovrete affrontare?

La realizzazione di un testo unificato che raccolga tutte le proposte. Bisogna ottenere il via libera da tutte le forze politiche sulla parte penale, sull’estensione della legge Mancino, che è il cuore della legge, la parte pesante. Molti non sanno che l’articolo 21, che garantisce la libertà di espressione, si ferma laddove questa libertà di espressione produce un elemento di pericolo nei confronti della dignità e dell’incolumità delle persone. Quando questa espressione travalica la libertà e l’incolumità e la dignità di una persona è istigazione all’odio, e non più libertà di espressione.

Citofonare Salvini, Meloni & Co.

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