Amanda Lear, cantante – attrice, ex modella ma anche scrittrice, pittrice, doppiatrice e presentatrice tv nata ad Hong Kong – compie oggi 80 anni!
Una delle maggiori icone gay degli ultimi 50 anni, Amanda Lear ha cominciato la sua carriera negli anni ’60 e ’70 a Londra, gli anni del glam rock, dov’era connessa con una serie di rockstars e gente di spicco come Andy Warhol, ed il suo nome finiva spesso sui rotocalchi.
In quegli anni conobbe il grande pittore surrealista spagnolo Salvador Dalì, che divenne uno dei suoi più grandi amici negli anni a venire, che fu subito colpito dallo sguardo e dalla profondità intellettuale della donna.
La donna che era “più di una fotografia”
Nel periodo del glam rock, l’ambiguità sessuale era di gran moda e ad Amanda piaceva giocarci su, e dopo aver abbandonato la scena londinese è approdata in Italia, dove si è reinventata totalmente come regina della Disco.
Una reinvention efficace, perché dal 1977 ad oggi (il suo primo disco è “I Am A Photograph” e l’ultimo, del 2016, è “Let Me Entertain You”, il disco a cui la Lear è più legata perché realizzato con un’orchestra) ha inciso 18 album di studio e ha venduto oltre 27 milioni di dischi!
A proposito del suo successo nel nostro Paese, la Lear disse:
In Italia sono famosa perché tutti sono ossessionati dal sesso. In Germania, lo ero perché aspettavano tutti che qualcuno come Marlene Dietrich arrivasse dalla guerra. E ho conquistato i gay anche grazie alle straordinarie leggende su di me.
Musica (la disco) che però lei stessa odia e che ha dichiarato essere “robaccia”, ma che alla fine non si è mai pentita di aver realizzato perché si era divertita nel farla.
La leggenda sulla transessualità di Amanda Lear: ‘L’ho fatto per provocazione. Dovevo inventarmi qualcosa!’
E riguardo alla famosa domanda che ha accompagnato tutta la sua carriera, ovvero: “Amanda Lear: uomo o no?“, in un’intervista a ‘Domenica In’ da Mara Venier, nel 2018, l’artista aveva definitivamente chiarito il mistero sulla sua ambiguità sessuale:
Mi ha aiutato tantissimo perché si parlava solo di me. Ho fatto tutto io, per provocazione. Non avevo voce, non sapevo cantare, qualcosa dovevo fare!
Una carriera che Amanda decise di iniziare anche grazie alla spinta di David Bowie, che l’aveva incoraggiata ad essere più che una modella.
Ma Amanda Lear si rese conto che anche David Bowie era solo intrigato dalla sua immagine, ed è per questo che la donna intitolò il suo primo album “I Am A Photograph” (‘sono una fotografia’), proprio come critica a chi la vedeva semplicemente come un manichino senz’anima.
E Amanda Lear è tutto tranne un “manichino senz’anima”, anzi, è tra le artiste più ironiche/autoironiche, intelligenti, spumeggianti, divertenti e sagaci dello spettacolo e anche se ha fatto un po’ di “robaccia”, molte di esse sono diventate iconiche guilty pleasures.
In onore del suo 80esimo compleanno, ecco per voi i suoi 10 brani più riprodotti su Spotify!
10) ALPHABET
https://www.youtube.com/watch?v=NUfsBDAGRNQ
9) THE SPHYNX
https://www.youtube.com/watch?v=Dt9za_bDjxA
8) BLOOD AND HONEY
https://www.youtube.com/watch?v=_tfA3cu1_ro
7) INCH’ALLAH ÇA VA
6) CATWALK (A MODEL)
5) FASHION PACK
4) TOMORROW
3) ENIGMA (GIVE A BIT OF MMH TO ME)
https://www.youtube.com/watch?v=CH8p-kVRGFw
2) QUEEN OF CHINATOWN
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