ANCONA – Essere scambiati per gay non costituirebbe un’offesa. Potrebbe essere questa la motivazione di una sentenza sul caso di un uomo che ha querelato un giornale per la pubblicazione di un annuncio relativo a un incontro omosessuale con il suo numero telefonico.
Secondo quanto riferisce l’edizione odierna del Messaggero, un uomo di Ancona, Maurizio F., ha denunciato, con l’accusa di diffamazione, Roberto De Luca, amministratore della società editrice Intersat che pubblica il magazine ”Amore mio”. L’uomo si era trovato a ricevere numerose telefonate in risposta a un annuncio pubblicato sulla testata che recitava: «Sono un bel ragazzo, di circa 30 anni, serio. Cerco un uomo per amicizia, poi si vedrà…» seguito dal suo numero telefonico.
Il giudice ha dovuto esaminare fino a che punto un giornale può controllare il contenuto dei testi, fino a dove deve esercitare il dovere della verifica. Nel caso specifico fu fatto il controllo del numero di fax, intestato effettivamente a Maurizio F. Solo al processo si è capito che il numero era stato contraffatto dal mittente. Ma gli avvocati Marco Pacchiarotti e Gennaro Picarelli – difensori dell’imputato – hanno fatto di più. Hanno cercato di demolire l’ipotesi che un riferimento all’omosessualità fosse offensivo, in violazione dell’articolo 3 della Costituzione.
Il giudice Moggetta ha assolto Roberto De Luca perchè il fatto non costituisce reato. Vedremo nelle motivazioni se è stata accolta la tesi difensiva.
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