Manuel, 19 anni, era a bordo di un autobus con due sue amiche, Angela e Leyla, sabato scorso. Stavano tornando a casa, dopo una serata passata a Marina di Ravenna. Assieme a loro, a pochi posti di distanza, c’erano anche due ragazzi. Questi due hanno iniziato a prendere in giro il ragazzo, imitandolo con esagerate movenze femminili, secondo gli stereotipi. Se inizialmente Manuel, Angela e Leyla hanno ignorato i due, dopo hanno deciso di rispondere, nella speranza che smettessero. Naturalmente, così non è stato e i due omofobi hanno iniziato a offendere, con pesanti insulti omofobi verso il ragazzo e offese sessiste alle due ragazze.
Continuando con questi insulti, i due bulli hanno poi detto “non hanno ancora assaggiato il ca**o violento” e “Dio ha creato uomo e donna per farli chiavare“. Angela, raccontando quanto accaduto, ha spiegato:
Eravamo appena saliti sull’autobus, quando ci siamo accorti che due ragazzi, che non conoscevamo, avevano iniziato a prendere in giro e scimmiottare il nostro amico. Inizialmente abbiamo cercato di ignorarli poi di rispondere. Ma l’atteggiamento dei due non è cambiato, se non in peggio, fin a quando hanno iniziato a usare frasi cariche d’odio.
Scesi dall’autobus, prima che le offese si trasformassero in violenza fisica, hanno chiamato i Carabinieri. Durante la chiamata, però, i due omofobi erano fuggiti vigliaccamente, impauriti da quali potessero essere le conseguenze.
Manuel ha imparato a non preoccuparsi degli insulti omofobi
Manuel ha capito che non serve star male o preoccuparsi troppo per degli insulti, anche se specifica che non per questo non bisogna sottovalutarli. Nel corso degli anni, è stato più volte vittima di insulti omofobi, e il modo migliore per non darla vinta ai responsabili è ignorarli, continuando a camminare a testa alta.
Non è la prima volta che mi trovo in una situazione come questa. Inizialmente le vivevo male, poi, con il passare del tempo, ci si abitua e si impara a convivere ogni giorno con sguardi e atteggiamenti più o meno omofobi. Ma io vado avanti e non mi nascondo. Vado in giro a testa alta. In generale fatti come quelli di sabato scorso non mi spaventano, ma è chiaro sarebbe un errore sottovalutarli.
Ciò che è accaduto non influenzerà la nostra vita, né le nostre abitudini e neppure la nostra voglia trascorrere delle serate in compagnia. Se li rincontrerò camminerò a testa alta, perché so che sarò sempre una persona migliore di loro.
Della stessa idea anche Angela e Leyla, anche loro vittime dell’odio omofobo e sessista che sta sempre più dilagando.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
Un mese di gay-pride in giro per l’Italia..e queste situazioni non finiscono..che non servano a nulla i pride ? Ma forse servirebbero azioni politiche/sociali di impatto , stile act up per sensibilizzare i giovani cominciando dalle scuole medie inferiore? Che serva più politica e meno divertimento ... Sempre più schifato da questa Italia Mauro