L’Angola ha deciso di eliminare dal codice penale una legge imposta durante il periodo coloniale dal Portogallo, in cui si definiva “vizio contro natura” il rapporto tra persone dello stesso sesso. Come accade spesso, nonostante i decenni trascorsi da quando il Paese aveva ottenuto l’indipendenza, nessuno si era mai preoccupato di eliminare il reato. Indicando quindi di fatto l’omosessualità come contro natura. E di conseguenza anche le coppie e i rapporti sessuali.
Graeme Reid, direttore del programma Lgbt dell’associazione Human Rights Watch, ha definito la legge “una reliquia arcaica e insidiosa“. Esprimendo anche soddisfazione per la decisone del governo attuale. Reid ora si augura che molti altri Paesi seguano l’esempio dell’Angola, dichiarando legale ogni rapporto omosessuale e permettendo così alla comunità LGBT locale di vivere liberamente la propria vita.
L’Angola è il primo paese a depenalizzare l’omosessualità nel 2019
Nel corso del 2018, di fronte a tante ingiustizie registrate nei paesi più omofobi e conservatori, talvolta arrivava anche qualche bella notizia. Quella più importante è sicuramente la depenalizzazione dell’omosessualità in India, un giorno importante per la storia LGBT, indiana e internazionale. L’Angola continua su questa strada guadagnando il primo posto di Paese in cui l’omosessualità è legale in questo nuovo anno, arrivato già alla fine di gennaio. Sono ancora 69 i paesi in cui l’omosessualità è considerata reato. In molti di questi Stati, si tratta sempre di una vecchia legge imposta durante le colonizzazioni. E mai eliminata dal codice.
Ma i passi in avanti per l’Angola non si fermano qui. Oltre alla depenalizzazione, a giugno dello scorso anno era stata riconosciuta ufficialmente la prima associazione LGBT locale, chiamata Iris Angola. Inoltre, è ora entrata in vigore una legge contro le discriminazioni verso i membri della comunità LGBT, la quale prevede fino a 2 anni di reclusione per il responsabile. Ad oggi, non esistono alcuni riconoscimenti per le coppie omosessuali, ma non si son mai segnalati atti di violenza nei confronti della comunità, né da parte di gruppi omofobi né da parte della legge. Anzi, già dal 2015 è presente una legge che vieta la discriminazione sul posto di lavoro per l’orientamento sessuale del lavoratore.
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