Al via in cento scuole italiane di ogni ordine e grado la seconda edizione della Settimana contro la violenza. Il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna e il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini hanno presentato il progetto nel corso di una conferenza stampa presso la sede del Miur. Durante la settimana le scuole sono invitate a promuovere iniziative di sensibilizzazione contro l’intolleranza e il pregiudizio, anche con il coinvolgimento di rappresentanti delle Forze dell’Ordine e di associazioni di volontariato come come Acli, Agedo, Arcigay, Enar, Fish, Telefono Azzurro e Telefono Rosa. «Grazie alla sensibilità del ministro Gelmini – ha
sottolineato il ministro Carfagna – siamo riusciti ad entrare nelle scuole italiane per diffondere il concetto del rispetto dell’altro, indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla religione, dall’origine etnica, dall’orientamento sessuale, per diffondere la cultura della tolleranza e della non discriminazione».
«Siamo molto soddisfatti – afferma Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay – La partecipazione a questa iniziativa è il riconoscimento istituzionale della serietà, del valore e della bontà dell’impegno dei nostri volontari e costituisce anche una tra le prime risposte alle aspettative pubbliche di strategie di riduzione di omofobia e bullismo omofobico». «Arcigay, da anni, ha aperto una linea di comunicazione con molti istituti scolastici del paese – continua Patanè – e molti di essi hanno anche contribuito alla prima ricerca nazionale sul bullismo omofobico mai diffusa in Italia e finanziata dal Ministero del lavoro. Proprio nel giugno scorso abbiamo diffuso i dati di quella ricerca che attestavano una massiccia presenza nella scuola di offese verbali e non rari attacchi violenti sul piano fisico. Nel corso della ricerca è stato predisposto un vademecum per studenti e studentesse per la lotta al bullismo che sarà un valido contributo nel corso della Settimana contro la violenza». «Siamo convinti che rendere la scuola più sicura per gli studenti e le studentesse gay, lesbiche e trans, tra le vittime più facili di discriminazione – sottolinea il presidente di Arcigay – sia un importante passo avanti verso il riconoscimento del valore delle differenze quale volano per il raggiungimento di una società più giusta, egualitaria e nella quale il diritto al benessere collettivo e individuale sia patrimonio di tutti».
«La Costituzione poi, di una rete di associazioni (Fish, Arcigay, Agedo, Iref, S.o.s. e Acli) che operano sui maggiori fattori di rischio discriminatorio – conclude Patanè – ci avvicina all’Europa, da anni attenta a strategie di riduzione della discriminazione e della violenza anti-gay. Al Ministro Mara Carfagna, al Ministro Mariastella Gelmini, ai Ministeri coinvolti, ad Unar e ai volontari dell’associazione va un sentito ringraziamento per l’impegno profuso in questa iniziativa importante e necessaria».
Maura Chiulli, responsabile Scuola, Giovani e pari opportunita’ dell’associazione, spiega che «l’attività di Arcigay negli istituti scolastici coinvolti si esplicherà nel mostrare agli studenti una nuova percezione globale e rafforzarne il senso di responsabilità, consentendo loro di oltrepassare i confini della propria esistenza singola». «Il progetto di Arcigay, dunque – conclude Chiulli – si propone di sensibilizzare ed educare al valore della diversità, fornendo semplici strumenti culturali, che avranno, in primo luogo, l’onere di indurre gli studenti ad un pensiero critico, in grado di ripensare il pensato, di smontare, quando necessario, i pregiudizi acquisiti nel tempo».
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