Il 3 marzo, a Milano, si è tenuto un saggio di ginnastica artistica. Tra il gruppo, però, è comparso anche un maschio. Contento ed emozionato come le sue compagne, ha eseguito alla perfezione la coreografia studiata, ottenendo alla fine dell’esibizione il suo meritato applauso da parte del pubblico. Ma mentre si cimentava nel suo spettacolo, tra i genitori presenti al saggio, la mamma del bambino di 4 anni, Ambra Garavaglia, ha dovuto ascoltare i penosi commenti rivolti proprio a suo figlio, semplicemente perché era l’unico maschio del gruppo.
Leo, questo il suo nome, è stato infatti oggetto di critiche da parte dei genitori delle sue compagne di corso. Ma non ha scioccato il pubblico per la sua bravura o la sua esibizione, ma ha lasciato a bocca aperta tutti in quanto maschio. Come se anni di lotta, battaglie contro gli stereotipi di genere e discriminazioni non fossero mai esistiti.
I commenti sentiti dalla madre di Leo al saggio di ginnastica artistica
“Ma dovrebbe fare calcio o pallavolo al massimo” diceva un genitore. “Ma dai, ma anche un maschio?” si chiedeva un altro. E un altro ancora, visibilmente sconvolto, ha esclamato “Oddio c’è anche un maschio, si può?“. Commenti penosi, che ha sconvolto mamma Ambra, hostess e scrittrice, che ha voluto rendere noto quanto successo sul suo profilo Twitter, scatenando una polemica. Commenti che fanno capire come gli stereotipi di genere siano ancora radicati nella società, e di come questa veda giusto solamente che un bambino possa giocare solo a calco o a basket, mentre una bambina può scegliere tra ginnastica artista o danza.
Tanti i messaggi positivo a favore di Ambra e Leo, che spronano il bambino a continuare con il suo sport, lasciando perdere chi lo critica. In molti, oltre a sostenerli, hanno anche raccontato la loro esperienza personale, alcune positive e altre negative. Gli stereotipi di genere creano problemi in tutta Italia, e non sono rari. Infatti, se una donna, rispondendo al suo post, ha scritto:
Regina, mia figlia, fa ginnastica artistica e a lezione ci sono diversi maschietti e una bambina con disabilità. Credo sia meraviglioso il lavoro che stanno facendo gli istruttori. Oltre alla disciplina e al rispetto insegnano integrazione. Una peculiarità purtroppo rara.
Ci sono molti altri utenti social che non hanno avuto la “stessa fortuna”:
Mio figlio faceva pallavolo alle elementari. Unico maschio. Un giorno con la sua classe era al parco, mentre i compagni giocavano a calcio ha raccolto delle margherite per le maestre. L’hanno notato, gli hanno dato del finocchio, ha reagito e ha preso pure un pugno in viso.
E una ragazza spiega:
Mio fratello ha fatto danza fino alle medie nella mia stessa scuola, e i commenti erano tipo : “Fortuna che fa anche pallavolo altrimenti sarebbe un problema“. “Farà danza solo per conquistare le ragazze”. “Oddio un bambino che fa danza shock, schifo, pericolo”.
Gara di ginnastica artistica, Leo unico maschio.
Dalle persone accanto a me in mezz’ora ho già sentito “oddio c’è anche un maschio, si può?” “ma dai ma anche un maschio?” “ma dovrebbe fare calcio o pallavolo al massimo” “cosa c’entra un maschio?”.Buongiorno 2019.
— Ambra Garavaglia (@ambragaravaglia) 3 marzo 2019
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Tipico di questa povera Italietta. Mi è capitato più volte di assistere a scene pietose, soprattutto da madri, del tipo.... "Scegli pure un quadernino che ti piace amore... Ah, no, quello è rosa, è da femminuccia, scegline un altro"... Oppure, "No la Barbie no"... Benvenuti nel 1919...