"Trova le differenza, ma non fare differenza" è questo il motto scelto dall’associazione Between per la campagna control’omofobia fatta a base di cartelloni 3×6 che prenderà il via lunedì prossimo da Bari, in Puglia, una regione che di gay ne sa qualcosa, considerato chi è il presidente, ma che non per questo è al riparo da episodi di omofobia.
L’idea deimanifesti è semplice ed efficace: due volti (maschili o femminili) messi a confronto tra i quali chi guarda deve indovinare chi è il gay, la lesbica o la trans e chi l’etero. Ma l’invito è altrettanto semplice: non fare la differenza, ovvero non discriminare.Insomma un gioco di parole che vuole spingere passanti e osservatori a riflettere sul senso delle differenze che ci sono, è vero, ma che non devono essere fonte di discrimanzione.
La campagna partirà, come abbiamo già detto, da Bari, per allargarsi dopo nel resto del territorio pugliese. Intervistata dal Corriere del Mezzogiorno, Valentina Loprieno, lesbica dichiarata e tra le fondatrici di Between, ci tiene a sottolineare come la campagna sia stata a costo zero grazie alla solidarietà e alla buona volontà delle maestranze coinvolte.
Non è costato un euro il progetto grafico e fotografia, curati dallo studio CCBC di Mario Brambilla e Nicola Troccoli, come non è coteranno un euro neanche le affissioni, delle quali si occuperanno Fidanzia Sistemi e Marconi Pubblicità. E anche i ragazzi che hanno prestato i loro volti per gli scatti lo hanno fatto gratuitamente, mentre i costi della stampa sono stati notevolmente ridotti grazie alla tipografia "Pubblicità e Stampa".
Una gara di solidarietà, quindi, che cui difficilmente si assiste quando di mezzo ci sono iniziative della comunità lgbt.
La concomitanza con le ultime, gravissime, esternazioni del Premier, è solo una coincidenza, che però, probebilmente, darà anche maggiore valore e visibilità alla campagna di Between.
"Abbiamo voluto trasformare in gioco quella cultura del sospetto che ci costringe alle categorie, alle definizioni, ai giudizi facili. E’ bianco o nero – si legge nel messaggio di lancio dell’iniziativa -? Sarà quello di destra o di sinistra? Chi è normale e chi no? Dietro la domanda ci abbiamo messo due facce. Le differenze tra due persone sono milioni, infinite. Scoprirle è un gioco bello e divertente. Trovarle è una esperienza meravigliosa. Usarle per discriminare o offendere è segno di ignoranza".
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