Bari Pride contro la Regione: “NO al patrocinio, vogliamo il ddl contro l’omofobia”

Gli organizzatori hanno rifiutato il patrocinio della regione Puglia, chiedendo ad Emiliano l'immediata calendarizzazione del DDL contro l'omofobia. La replica del Governatore.

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A meno di due settimane dal Bari Pride, scoppia una polemica politica sul tanto chiacchierato DDL regionale contro l’omofobia, da mesi in attesa di calenderizzazione. Ecco perché gli organizzatori della manifestazione non hanno accettato il patrocinio della Regione, proprio a causa dei continui ritardi del disegno di legge.

Noi non siamo interessati alle briciole. Noi vogliamo tutto. Per questo, rifiutiamo il patrocinio morale che la Regione Puglia ha concesso al Bari Pride 2019. La decisione assunta in assemblea dal Coordinamento Bari Pride è radicale. Dopo l’affossamento del disegno di legge regionale contro le discriminazioni omo-bi-transfobiche, di cui si è resa impossibile persino la calendarizzazione, vogliamo sottrarci alla doppiezza di chi strizza l’occhio alle nostre battaglie sociali, ma le sacrifica per gli equilibri della maggioranza. Rifiutiamo le logiche dell’opportunismo politico e della convenienza elettorale: in questo controverso tempo storico, un tempo in cui la presidente della Commissione per le Pari opportunità della nostra Regione sceglie il Family Day di Verona per aggiornarsi sui diritti delle donne, ogni minaccia di ambiguità va respinta. Per queste ragioni, al presidente della Regione Michele Emiliano, alla Giunta che egli presiede, alla sua maggioranza politica in Consiglio, ai partiti e le forze sociali che lo sostengono, noi chiediamo che il ddl venga messo in discussione in tempi certi. Non è più il tempo dei rinvii: a nulla serve nascondersi dietro l’alibi dell’ostruzionismo dell’opposizione o dietro i fantasmi del meccanismo di voto segreto. Vogliamo che questo Consiglio regionale si assuma, prima della scadenza del suo mandato, la responsabilità politica dell’approvazione o della bocciatura della legge, affinché siano chiari, finalmente, nomi e numeri di chi cavalca strumentalmente le lotte della nostra comunità. Se i diritti delle persone lgbtqi non sono solo una bandiera da agitare in cerca di consenso elettorale, questo è il momento di dimostrarlo. Chiediamo risposte immediate e precise. Rifiuteremo ogni divagazione.

Una presa di posizione netta, e inattaccabile, alla quale il governatore Michele Emiliano ha così risposto.

Quel testo di legge anti-omofobia porta la mia firma, approvato dalla Giunta regionale il 14 novembre 2017. Sapevo fin dall’inizio che non sarebbe stato semplice far approvare questa legge dal Consiglio. Le stesse identiche difficoltà le ho trovate in passato da sindaco di Bari quando abbiamo istituito il registro delle unioni civili e quando abbiamo creato l’ufficio LGBTQI, secondo in Italia dopo Torino. Ma questa consapevolezza non mi ha mai scoraggiato dall’intraprendere questo percorso. Al Comune riuscimmo a realizzare questi obiettivi senza passare dall’Aula, firmando come Sindaco e come Giunta gli atti necessari. Questa volta il passaggio dall’assemblea legislativa è inevitabile, non basta l’indirizzo politico della Giunta. Chi dice il contrario specula. La verità è che ci sono sensibilità diverse su questo tema e che il percorso culturale che la legge propone comincia proprio dal trovare una maggioranza in Consiglio. Non si contano le volte che ho dialogato con i consiglieri regionali, anche alla presenza del mondo cattolico e delle associazioni delle famiglie, continuerò a fare questo lavoro di dialogo e di inclusione finché non otterremo il risultato. Il patrocinio della Regione Puglia è stato richiesto per iscritto dagli organizzatori del Bari Pride il 31 maggio. Ed è stato dato come risposta a una loro richiesta. Mi permetto di dire agli organizzatori che ogni grande risultato si raggiunge unendo le forze e non dividendosi. E che comunque la pensiate sono al fianco della comunità LGBT, come la mia storia testimonia, con le parole e con i fatti”: «ci sono con tutte le mie forze in questo cammino per approvare la legge regionale».

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Franzc Dereck 18.6.19 - 15:10

Sarebbe bene che i "nostri" voti non venissero strumentalizzati da nessun partito o personaggio politico. Ci sia di lezione la Bonino. Il " nostro" serbatoio elettorale , che tanto viene appetito , dovrebbe , ma è solo un mio auspicio , andare di volta in volta a chi prospetti un valido e realistico programma di assoluta uguaglianza. Sia esso un angelo od un dèmone , rosso , nero o cremisi. E questa realistica valutazione va fatta e chiaramente spiegata da chi dice di rappresentarci.

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