BERGAMO — Secondo quanto riportato sull’edizione odierna del quotidiano "Il Giorno", una clamorosa inchiesta dei carabinieri è finita ieri con l’arresto di due agenti della polizia municipale di Bergamo, con le accuse di sequestro di persona, violenza sessuale e concussione. Vittima un giovane omosessuale di Cantù, che si prostituiva nella zona del cimitero. I due agenti, secondo l’accusa, nel febbraio scorso mentre erano in pattugliamento notturno, avrebbero avvicinato con l’auto di servizio il ventenne. Minacciandolo di denuncia lo avrebbero portato in un luogo appartato costringendolo a rapporti sessuali.
Ieri per i due presunti responsabili, scoperti nel giro di pochi giorni, sono scattate le manette: R.F., arrestato mentre era in servizio, si trova nel carcere di via Gleno; L.N. è agli arresti domiciliari. Nella serata di ieri il comandante della polizia municipale di Bergamo, Riccardo Cargnelli, ha diffuso tra i suoi uomini un comunicato, chiedendo che venga fatta chiarezza: «Qualsiasi sia l’esito (della vicenda giudiziaria, ndr), si riafferma che non viene lesa la dignità di questo stesso Corpo né messa in discussione la dedizione al servizio del personale, che ha sempre dato prova di abnegazione nello svolgimento dei compiti, assolti con responsabilità, correttezza e nel pieno rispetto della deontologia professionale». Oggi i due arrestati incontreranno i loro avvocati.
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