È stato accolto bene, sia dal pubblico che dalla critica, Grâce à Dieu, il nuovo lavoro di François Ozon, presentato alla 69esima Berlinale. Il tema è scottante e di stretta attualità: la pedofilia nella Chiesa, in particolare il vero caso di cronaca dell’arcivescovo di Lione Philippe Barbarin che avrebbe coperto gli abusi del sacerdote Bernard Peynat ai danni di una settantina di ragazzini (il processo è iniziato solo un mese fa e il film di Ozon ne racconterebbe gli antefatti: la sentenza è prevista per il 7 marzo, poco dopo l’uscita nelle sale francesi del 20 febbraio).
Venticinque anni dopo i fatti, tre uomini interpretati da Melvil Poupaud, Denis Ménochet e Swann Arlaudè decidono di rompere il silenzio e raccontare tutto all’autorità: sono loro i protagonisti del film diviso proprio in tre parti distinte. Il primo ad agire è un cinquantenne cattolico praticante con cinque figli (Melvil Poupaud, già protagonista gay ne Il tempo che resta). Gli abusi si riferiscono soprattutto a violenze commesse nelle tende dove venivano invitati i ragazzi, allora boy scout, durante le vacanze di gruppo.
“Non credo che il film influirà sulle sorti del processo – ha dichiarato Ozon – spero piuttosto che possa illuminare l’opinione pubblica su certi comportamenti e i loro meccanismi perversi, di determinati ambienti, di cui la Chiesa Cattolica è soltanto uno”.
“Tutto quello che racconto – continua il regista – è già stato scritto dalla stampa francese. Nel film non ci sono scoperte, piuttosto la descrizione di quello che accade nel momento in cui le vittime decidono di parlare, liberandosi dal peso che le ha oppresse fin dall’infanzia”. L’associazione che in Francia ha raccolto e dato voce alle vittime si chiama La Parole Liberée (La Parola Liberata).
“Non è stato facile finanziare questo film – aggiunge il produttore Nicolas Alrmayer – anche partner classici sono venuti meno a causa del tema. A Lione abbiamo ambientato solo gli esterni, usando un falso titolo, per evitare censure e intromissioni”.
In Italia Grâce à Dieu uscirà in autunno per Academy Two. Papa Francesco lo vedrà?
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