Altre due città trascrivono i certificati di nascita dei bimbi con due mamme o due papà: nuova vittoria per le famiglie arcobaleno.
Un vento di cambiamento che (speriamo) non si può fermare. Anche a Sarzana, sulla costa spezzina, e a Rovereto nel Trentino, i comuni hanno deciso di registrare i bambini delle famiglie arcobaleno.
Entrambe le città sono capofila nelle rispettive regioni e danno la risposta migliore alle polemiche delle ultime settimane sollevate dalle parole indegne del ministro della Famiglia Lorenzo Fontana.
“Uguaglianza nel rispetto di tutti: è questo il tratto distintivo di Sarzana, della sua storia, del suo presente e del suo futuro – ha scritto il sindaco Alessio Cavarra su Facebook – Per questo sono davvero molto contento, quale uno degli ultimi atti del mio primo mandato di essere riuscito a firmare l’atto di nascita di G.A, un bambino che da oggi è ufficialmente figlio di due papà e che potrà vivere e crescere nella sua famiglia arcobaleno inserita nella nostra comunità”.
A Rovereto invece è fiocco rosa. Il comune trentino infatti ha riconosciuto una bimba nata in Belgio da due mamme, di cui una italiana e ancora residenti nello stato nordeuropeo. Le due donne, sposatesi proprio in quel paese, avevano già convertito e trascritto le loro nozze come unione civile nei registri dello Stato Civile italiano.
L’avvocato Alexander Schuster, che ha seguito la coppia, ha commentato pubblicamente l’esito favorevole: “Ero fiducioso che, dopo gli inevitabili approfondimenti tecnici, la città della Quercia sarebbe giunta a rispettare la nostra Costituzione e il diritto italiano. Come studio legale speriamo presto di poter annunciare che Rovereto non è isolata in Trentino quanto a rispetto dei diritti civili”.
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