Vinti 4 Oscar e incassati 861,149,503 dollari in tutto il mondo, Bohemian Rhapsody continua la sua incredibile corsa.
Il film di Bryan Singer, licenziato a 10 giorni dalla fine delle riprese, dovrebbe infatti uscire anche in Cina, nel mese di marzo. Una decisione a sorpresa, vista la tristemente celebre censura cinese nei confronti dei film a tematica LGBT. Eppure il biopic sui Queen e su Freddie Mercury arriverà in Cina ma senza le (poche) scene gay della sua versione classica.
A detta dell’Hollywood Reporter, si parla di poco più di un minuto totale. Briciole, a dimostrazione di quanto all’interno della pellicola il tema dell’omosessualità (o bisessualità) di Freddie rimanga spaventosamente sullo sfondo. Verranno sforbiciate le immagini riguardanti il festino a base di coca di casa Mercury e quei flebili baci omosex scambiati da Rami Malek, fresco premio Oscar.
Proprio nel corso della premiazione di domenica scorsa, quando Malek ha ricordato come abbia interpretato un ‘omosessuale, un immigrato, che ha vissuto la sua vita in modo assolutamente improbabile’, la censura ha nuovamente preso forza in Cina, perché quella parte di discorso è stata clamorosamente modificata. ‘Omosessuale’ è stato infatti tradotto nei sottotitoli in ‘gruppo speciale’. Un’autentica ossessione che nel 2005 colpì anche quel capolavoro di “Brokeback Mountain”, non a caso mai visto nei cinema cinesi.
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