Addio al calcio per Robbie Rogers, primo e unico calciatore a dichiararsi omosessuale in una delle major league sportive del Nord America.
Robbie Rogers aveva salutato per la prima volta il calcio nel 2013, in corrispondenza del suo ormai storico coming out: all’epoca giocava nel Leeds, in Gran Bretagna. Pensava che il mondo del calcio non lo avrebbe più visto di buon occhio, ma si sbagliava: è tornato a giocare, nei suoi Stati Uniti, precisamente nei Los Angeles Galaxy. Quattro anni dopo, con alle spalle una stagione tribolata e condizionata da un serio infortunio, arriva l’addio definitivo a 30 anni con una lunga lettera scritta su Instagram per i suoi ammiratori.
Una lettera in cui traspare l’orgoglio di aver fatto da capofila: “Da bambino sognavo di diventare un calciatore professionista e di rappresentare il mio Paese davanti al mondo. Quando ero un adolescente, però, la paura e la vergogna mi hanno consumato. A un certo punto quel bambino impaurito dentro di me ha deciso che per inseguire il suo sogno doveva sacrificare parte di se stesso e nascondere la propria sessualità anziché mostrarla pubblicamente”. Il momento più bella della carriera? “Gli anni in cui ho potuto attraversare lo stadio alla fine della partita e raggiungere alla fine del tunnel il mio compagno e mio figlio”.
E un solo rimpianto: “Gli anni passati a nascondermi. Avrei voluto trovare il coraggio prima. Voglio ringraziare chi mi supporta da sempre, sono orgoglioso di aver creato uno sport più aperto”.
Ringraziamenti d’obbligo ai tifosi della squadra, all’allenatore, ai compagni e alla famiglia per un addio in grande stile.
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