Il Canada ha annunciato che realizzerà un memoriale da 8 milioni di dollari (4,7 milioni di sterline) in omaggio alle migliaia di persone LGBT + che sono state costrette a lasciare il proprio lavoro governativo e/o militare a causa delle “purghe” istituzionale durate mezzo secolo.
Il memoriale sarà costruito a Ottawa, con vista sulla Corte Suprema e sul parlamento, secondo quanto riportaot da LGBTQ Nation. Per oltre cinquant’anni, dagli anni ’40 fino alla metà degli anni ’90, i canadesi LGBT + sono stati licenziati dal servizio civile. Un programma statale per sradicare le persone LGBT dai lavori statali è stato portato avanti fino alla fine degli anni ’60, perché si pensava che costituissero una minaccia per la sicurezza nazionale.
Le autorità canadesi utilizzavano una follia chiamata Fruit Machine per identificare persone presumibilmente omosessuali. Questo dispositivo, sviluppato da un’università di Ottawa, mostrava immagini esplicite a dipendenti pubblici e personale militare, misurando il loro sudore, la dilatazione delle pupille e la frequenza cardiaca per cercare eventuali segni di eccitazione. Coloro che si pensava fossero gay, o che lo ammettevano, venivano licenziati o costretti a sottoporsi a trattamenti psichiatrici per essere “curati”. Le persone LGBT + licenziate erano poi oggetto di discriminazione da parte delle loro famiglie e degli amici, con conseguenti picchi di suicidi.
Le vittime dell’epurazione hanno successivamente intentato un’azione legale contro il governo e nel 2018 hanno vinto, con la creazione di un fondo di compensazione nazionale da 145 milioni di dollari. Questo memoriale sarà parzialmente pagato con i soldi del fondo. L’obiettivo è quello di completarlo entro il 2024. Nel 2017 il primo ministro canadese Justin Trudeau si scusò formalmente per i licenziamenti dei dipendenti LGBT +, scoppiando a piangere in diretta streaming nel ricordare la “devastante storia” delle vittime discriminate dallo Stato e condannate solo perché gay: “Un’epurazione che è durata decenni e resterà per sempre un tragico atto di discriminazione da parte del governo verso i propri cittadini, che hanno perso la dignità, le carriere o hanno visto i loro sogni e le loro vite spezzate. È con vergogna, tristezza e profondo rammarico per le cose che abbiamo fatto che oggi sono qui e dico: abbiamo sbagliato, ci scusiamo, mi dispiace, ci dispiace“.
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