Carmen Liu è una designer di biancheria intima che ha deciso di focalizzarsi sulle persone transessuali. Le lingerie per il mondo T non sono semplici come si potrebbe credere, e Carmen Liu, MtF, lo sa bene. Per questo motivo due anni fa ha deciso di dedicarsi a lei e a chi sta compiendo il processo di transizione ma non vuole o non ha ancora eseguito la vaginoplastica. Prima di identificarsi come transessuale, Carmen Liu era considerata un ragazzo gay, e solo dopo la decisione di iniziare la transizione si è sentita veramente felice. Un nuovo livello di felicità, ha spiegato, perché era il primo importante passo per essere veramente se stessi.
Quando ha pensato alla biancheria intima, non aveva nessuna esperienza e conoscenza della moda. Ma questo non l’ha fermata, e ha iniziato a riflettere sul fatto di quanto sarebbe bello, per lei, la sensazione nel sentire il cotone a contatto con la pelle.
Cotone al posto di prodotti elastici: l’intuizione di Carmen Liu
La maggior parte dei capi di biancheria intima a cui devono rifarsi le persone MtF non operate sono sempre di materiali elastici, a volte si possono trovare anche dei costumi da bagno. Carmen Liu invece ha realizzato la sua prima collezione con del raso italiano e tassello in cotone, di varie forme e misure. La prima volta che ha provato sul suo corpo la biancheria intima che aveva realizzato, guardandosi allo specchio non è riuscita a trattenere le lacrime per l’emozione, ha spiegato a Pink News. Un’emozione che si è ripetuta a poche settimane dalla presentazione della collezione, quando ha deciso di proporre al mercato anche una serie di reggiseno. Carmen Liu e altre cinque modelle transessuali hanno sfilato il 28 febbraio a Londra, durante la sua presentazione ufficiale, presentando 12 tipologie di mutandine e reggiseni.
“La nostra comunità è stata esclusa troppo e ha sofferto troppo. L’intero evento riguarda l’inclusione“. Queste le sue parole a Pink News, mentre racconta delle difficoltà di trovare delle modelle transessuali. Di tutte le agenzie in Regno Unito che avevano contattato prima delle presentazione, solamente una disponeva di una modella trans, ma che si trovava in America. Durante la ricerca, lei e lo staff che ha collaborato alla realizzazione del progetto hanno potuto notare quanto sia difficile trovare una persona trans nel mondo della moda, riflettendo quindi anche sull’importanza dell’inclusività. Secondo lei, il suo essere una donna transessuale l’ha parecchio aiutata, perché ha provato sulla sua pelle cosa significa indossare prodotti elastici anziché in cotone. Ora, avrebbe alcune idee per una collezione pesata per gli FtM. Ma per quanto detto, forse sarebbe meglio che a crearla sia un uomo, prendendo come modello la sua esperienza.
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