Matteo Salvini ha colpito ancora.
Il Ministro dell’Interno, nonché vice-premier, ha dato disposizione agli uffici del Viminale di cambiare la modulistica per ottenere la carta d’identità elettronica. Come più volte promesso, Salvini, che ha annunciato la sua ultima iniziativa dalle pagine della testata cattolica “Nuova bussola quotidiana“, ha chiesto di cambiare la dicitura con la quale si indica l’identità dei genitori del richiedente.
Via “genitore 1” e “genitore”, per tornare ai più ‘tradizionali’ “madre” e “padre”.
“(Sulla trascrizione all’anagrafe dei figli nati con maternità surrogata) Ci stiamo lavorando, ho chiesto un parere all’avvocatura di Stato, ho dato indicazione ai prefetti di ricorrere. La mia posizione è fermamente contraria. Per fare un esempio: la settimana scorsa mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell’Interno, sui moduli per la carta d’identità elettronica c’erano ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione ‘madre’ e ‘padre’. È una piccola cosa, un piccolo segnale, però è certo che farò tutto quello che è possibile al ministero dell’Interno e che comunque è previsto dalla Costituzione. Utero in affitto e orrori simili assolutamente no”. “Difenderemo la famiglia naturale fondata sull’unione tra un uomo e una donna. Eserciterò tutto il potere possibile”.
Peccato che come riportato da Repubblica.it, sul sito del ministero la nuova dicitura riporti semplicemente “genitori”. Niente madre, niente padre, niente 1 e 2. Insomma, un vero pasticcio di pura e sterile propaganda.
Inevitabili le polemiche politiche, con le associazioni LGBT sul piede di guerra. “Continuiamo ad ascoltare dal ministro Salvini dichiarazioni lontane dalla realtà. In Italia esistono bambini e bambine con due mamme e due papà, un dato di fatto confermato dalle trascrizioni dei certificati di nascita e dalle sentenze dei tribunali dei minori“, ha tuonato Marilena Grassadonia, presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno.
“Precisiamo, che l’attuale dicitura dei moduli è quella di Genitori, senza alcun numero, come si può vedere dal sito del ministero – ha invece dichiarato Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center – perchè non esiste un genitore prevalente rispetto ad un altro. Invece, in merito alla richiesta del Ministro di sostituire la dicitura genitori con padre e madre, la troviamo discriminatoria per le famiglie lesbiche e gay, che non solo hanno aspettato anni per vedersi riconosciuti come genitori dai tribunali, ma ora si troverebbero anche impossibilitati ad ottenere i documenti per i propri figli. Questa scelta va nella direzione di discriminare i bambini togliendogli il diritto di avere i documenti che gli spettano per legge. Pertanto facciamo appello al Premier Conte ed al sottosegretario Spadafora, per non attuare questa azione discriminatoria che priverebbe molti bambini dei loro diritti.”
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Purtroppo ha dalla sua il fatto che le famiglie arcobaleno sono poche migliaia per cui la maggior parte delle persone non ha la possibilità di verificare concretamente che un bambino possa crescere serenamente al loro interno, per non parlare delle costanti campagne di disinformazione a riguardo. Mi ha sorpreso il sostegno a questa ennesima operazione propagandistica di Tajani, che come presidente dell'Europarlamento dovrebbe essere ben coscio del fatto che in questa materia l'Italia, rispetto alle altre nazioni del continente, non può che considerarsi semplicemente retrograda senza alcuna giustificazione plausibile.