La giunta comunale di Napoli ha disposto di effettuare un prelievo di ottomila euro dal fondo di riserva per acquistare arredi per la sede del Comune di Parco Carelli. Qui, come riporta IlMattino, prenderà vita una casa accoglienza per persone LGBT+ in difficoltà.
“Occorre affiancare un’azione concreta e urgente per offrire, nelle prossime settimane, alle persone LGBT+ vittime di violenza o in gravi situazioni di disagio, abbandono e indigenza una disponibilità immediata di un ricovero temporaneo. Questa sede, che fa riferimento all’assessorato alle Pari Opportunità, si trova a Posillipo in uno dei quartieri più belli della città. È un segnale luminoso di cultura dell’inclusione averlo scelto come sede“, hanno sottolineato il vicesindaco Enrico Panini e Lucia Francesca Menna, Assessore alle pari opportunità, libertà civili e alla salute.
Ma non è finita qui. To Housing, il progetto di co-housing sociale che a Torino accoglie persone LGBT in difficoltà e in condizioni di estrema vulnerabilità, ha infatti stretto una collaborazione internazionale con il movimento globale LGBT+ All Out, attraverso la campagna Grassroots Giving: un programma innovativo di raccolta fondi che mette in relazione la comunità mondiale di All Out con i gruppi locali LGBT+.
L’associazione Quore, promotrice di TO HOUSING, ha deciso di iniziare questo nuovo percorso perché le domande per accedere ai 24 posti disponibili – in 5 appartamenti di proprietà ATC – Agenzia Territoriale per la Casa di Torino non destinati alle graduatorie per le case popolari – sono in costante aumento e perché i costi del progetto, anche per poter mantenere inalterato la standard qualitativo dei servizi offerti, sono malto elevati. Il lancio della campagna in USA e UK, Italia, Francia e Germania, è appena avvenuto e il fundraising si basa sullo storytelling di alcuni ospiti con particolare attenzione alla condizione dei rifugiati LGBT+ che vivono una condizione di particolare emergenza a causa delle restrizioni COVID19 in quanto le udienze per le richieste di asilo sono state rimandate e l’accesso all’assistenza sanitaria è diventato per loro difficoltoso quando non impossibile.
“Siamo molto orgogliosi, come Associazione, che il progetto TOHOUSING abbia guadagnato attenzione e riconoscimento in ambito internazionale – commentano Silvia Magino e Alessandro Battaglia dell’associazione Quore – Sebbene di portata locale e nazionale, il progetto condivide temi presenti e dibattuti in molti altri Paesi, negli Stati Uniti e in Europa. Grazie a ALL OUT possiamo dare voce a chi l’ha persa, a chi soffre l’esclusione e l’emarginazione a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere;lavoriamo con persone LGBTI vulnerabili e diamo loro sostegno affinché possano rimodellare una vita dignitosa. Per farlo abbiamo bisogno di tanti sostenitori e di sentire accanto a noi una comunità solidale”.
Molto soddisfatto anche Yuri Guaiana, senior campaigns manager di All Out: “In questi giorni d’isolamento forzato mi sono spesso trovato a pensare a tutti coloro che non possono stare a casa perché non ne hanno una. Il numero di migranti che si rivolge ai pronto soccorso con i sintomi del Covid-19 è in aumento. Aiutare associazioni come Quore a rispondere alla crescente domanda d’aiuto da parte dei rifugiati LGBT+ in Italia è ancora più fondamentale durante questa terribile pandemia e anche il più piccolo contributo può fare la differenza”.
TO HOUSING è un progetto assolutamente innovativo e drammaticamente attuale e necessario nell’attuale situazione di emergenza in quanto è stato pensato per tutte e tutti coloro che vivono una condizione di doppia discriminazione – orientamento sessuale, origine etnica, età, condizione sociale – e si trovano in condizione di povertà e/o esclusione sociale. In questa prospettiva assicurare un luogo sicuro dove poter vivere rappresenta l’occasione per intraprendere un percorso di uscita dal disagio e di (re)inserimento socio-lavorativo.
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