Un nuovo caso di omofobia nel casertano, lo scorso 15 giugno. A denunciare il fatto, Rain Arcigay Caserta, al quale i due ragazzi vittime della discriminazione si sono rivolti dopo la loro disavventura. Uno dei due ragazzi della coppia ha spiegato come si sono svolti i fatti. La coppia gay assieme ai loro amici volevano passare la serata di sabato 15 in un locale molto rinomato, chiamato Tenuta Re Ferdinando (il nome è stato fornito dalla pagina dell’associazione LGBT, che nel post di denuncia ha taggato il profilo social).
Uno dei due ragazzi, raccontando quanto successo, ha affermato “Ci siamo sentiti trattati non come persone, ma come rifiuti“. Difatti, il buttafuori permetteva l’accesso al party a numerosi ragazzi e ragazze, mentre loro rimanevano davanti l’entrata, come se fossero invisibili. Stanchi di essere esclusi, hanno chiesto il perché di queste “preferenze”. La motivazione del buttafuori è stata diretta:
Ragazzi non potete entrare, si entra solo a coppie, uomo e donna. Solo coppie etero! Non che abbia qualcosa contro gli omosessuali ma si entra solo a coppie etero!
A nulla è servita la replica, nella quale il ragazzo ha informato l’uomo che erano nel 2019. La sua risposta è stata:
Nel 2019 si entra così nei locali.
Il gruppo ha dovuto andarsene.
La direzione della tenuta di Caserta tenta di difendersi
Il direttore della tenuta ha cercato di difendere il buon nome del locale, affermando che il buttafuori era stato inviato lì da una ditta esterna, specializzata in sicurezza. Ma i due ragazzi discriminati, oltre ai loro amici, hanno confermato che vicino al buttafuori erano presente due ragazze, dipendenti del locale. Non hanno mosso un dito per permettere al gruppo di entrare, nonostante siano state testimoni della discriminazione.
Bernardo Diana, presidente di Arcigay Caserta, ha aggiunto che è inverosimile che il buttafuori decidesse in autonomia chi far entrare, discriminando le coppie omosessuali. In un comunicato stampa, l’associazione ha scritto:
Sembra di essere nel 1939, quando c’erano i cartelli con scritto “Vietato l’ingresso agli ebrei e ai cani” o nel periodo della segregazione razziale con le feste “solo per bianchi” o “solo per neri”. Ciò mi preoccupa e ritengo illegittimo questo tipo di selezione all’ingresso, basata su vecchi cliché. […] Proponiamo all’azienda di avviare con noi un percorso di formazione al personale – manager inclusi – affinché si evitino questi eventi spiacevoli ad altre persone; resta il dispiacere che nel 2019 ad una semplice festa a Caserta dia ancora fastidio la presenza di persone LGBTIQ e invitiamo la nostra comunità ad essere sempre visibile e presente, scegliendo con cura le attività commerciali dove andare a spendere e passare il proprio tempo.
In un aggiornamento, Rain Arcigay Caserta ha informato che i proprietari della struttura incontreranno il presidente Diana e i ragazzi discriminati, per porgere le loro scuse. Il locale era stato preso in affitto da terzi per un evento, il “For the Love of White“.
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