Nell’Italia salviniana di oggi, può esplodere una polemica per una normalissima t-shirt chiaramente ironica e provocatoria, indossata sabato scorso nel corso del Roma Pride da Cathy La Torre, ex consigliere comunale di Bologna e attivista Lgbt. Al suo fianco, in alcune foto pubblicate on line, compare sorridente la senatrice dem Monica Cirinnà. Apriti cielo.
Il Giornale grida alla ‘maglietta choc‘, mentre il Sap, Sindacato autonomo di polizia, ha parlato addirittura di ‘vilipendio‘. Ma cosa ci sarà mai scritto su questa benedetta t-shirt? “Frociaria di Stato“. Sulle spalle, “Mettiti questa Matteo“. Dov’è lo scandalo?
Abbiamo scritto una lettera a Gabrielli. Le libertà sono sacrosante e vanno riconosciute e difese sempre. Ma non esiste alcuna libertà in nome della quale, si possa essere legittimati ad offendere e irridere una Istituzione dello Stato.
Parole gratuitamente di fuoco, quelle del SAP a firma Stefano Paoloni, secondo cui il Pride sarebbe stato “teatro di obbrobrio e indecenza ai danni del buon nome dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza“. Tutta colpa di quella maglietta, che a loro dire avrebbe avuto un “chiaro ed inequivocabile riferimento alla Polizia di Stato volto a delegittimare e irridere il lavoro che uomini e donne in divisa“. Paoloni, infastidito dalla presenza della Cirinnà che si sarebbe “prestata a posare accanto a tale atto di vilipendio all’onorabilità di un Corpo dello Stato“, ha chiesto immediati “provvedimenti a tutela dell’immagine dell’istituzione”
Mi auguro che questo ennesimo affronto all’intero corpo della Polizia di Stato avallato anche da alcuni personaggi politici, non passi inosservato e non finisca nel silenzio e nell’indifferenza in nome di uno scellerato politicamente corretto.
Tirata per la giacchetta, Cathy La Torre, via social, ha così replicato alle assurde polemiche delle ultime ore.
Car* da oggi sono bersaglio di offese e attacchi pesantissimi e, a scanso di equivoci, ci tengo a farvi sapere quanto segue. Al Pride di Roma ho indossato una maglietta. Frociaria di Stato. Mettiti questa Matteo! Da mesi il Ministro dell’Interno indossa maglie “originali” di Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Carabinieri sui palchi dei comizi della Lega di tutta italia. Con le maglie delle Forze dell’Ordine ha condotto un’intera campagna elettorale e non ha disdegnato di prestarle persino alla sua fidanzata.
Ciò detto, al Pride ho indossato una maglia volutamente provocatoria per ricordare al Ministro:– che l’omofobia in Italia è un problema reale, colpisce migliaia di cittadini e lui da Ministro non ha mai alzato un dito per combattere l’odio. Anzi.
– Che noi frocie apparteniamo a questo Stato come ogni altro cittadino.
– che se vuole dimostrare il suo interesse nel garantire la sicurezza dei cittadini, TUTTI, può indossare la maglia che generosamente gli spedirò presso il Ministero.Quindi NO, la mia maglia NON era un’offesa o un oltraggio alla Polizia di Stato, che anzi, ho ringraziato durante il corteo, spiegando il perché di questa maglia. Che personalmente la Polizia ha garantito la mia incolumità in momenti in cui ero travolta dall’odio e dalle minacce di morte. Del resto, se avessi voluto oltraggiare la polizia di Stato avrei avuto 75 Pride della mia vita per farlo. Tuttavia volevo mandare un messaggio molto schietto al Ministro Salvini. Con l’augurio che indossandola si ricordi della sicurezza e della dignità di milioni di omosessuali italiani!
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