Si chiama scuola Amarante, ed è dedicata a Amaranta Gómez Regalado, un politico transgender messicano. L’istituto del Cile si occupa di accogliere tutti gli studenti e le studentesse transessuali, per fornire loro un ambiente sicuro. Dove il bullismo omo-transfobico è ovviamente proibito. Se due anni fa contava solo cinque studenti transgender, oggi ne conta 38 tra i 6 e i 17 anni ed è riconosciuta come una scuola “riservata” a persona trans. Avendo un ambiente sicuro dove studiare, possono condurre una vita scolastico tranquilla e sana. Fattori che poi si ripercuotono anche nel rendimento e nella possibilità di ottenere un diploma.
La scuola Amaranta è gestita da Evelyn Silva e al momento è gratuita, i professori che hanno deciso di insegnare qui sono tutti volontari. La decisione di aprire una scuola per bambini transgender è nata per il forte bullismo che queste persone devono sopportare ogni giorno a scuola da parte dei compagni. Difatti, violenze e discriminazioni sono quotidiane, e i continui eventi transfobici portano un grave disagio. Fino alla decisione di togliersi la vita.
In Cile molti trans lasciano la scuola
Proprio per evitare aggressioni, scherzi e discriminazioni da parte dei compagni, sono molti gli studenti e le studentesse trans che decidono di lasciare la scuola. Senza avere la possibilità di ottenere il diploma e avere quindi meno possibilità nel mondo del lavoro una volta finiti gli studi.
“Volevo solo morire, non volevo esistere, perché quello che mi hanno fatto mi faceva sentire terribile“. Queste le parole di Angela, una studentessa transgender, che non riusciva più a sopportare gli abusi quotidiani da parte dei compagni. E che stava pensando al suicidio come ultima scelta, affinché questa discriminazione nei suoi confronti finisse una volta per tutte.
Il Cile nel corso degli anni ha approvato le unioni civili e alcune leggi contro le discriminazioni, mentre non è possibile per le coppie LGBT adottare e non è presente la stepchild adoption (persone omosessuali single invece hanno questo diritto). Nonostante questo avanzamento nel campo dei diritti, il Paese è fortemente cattolico, e quindi nella società rimane una mentalità ancora troppo chiusa. E questo si ripercuote poi sulla comunità LGBT.
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