“Il Ministro della Famiglia Enrico Costa ha provveduto a ricostruire l’Osservatorio nazionale sulla famiglia”, si legge sul sito del Dipartimento per le Politiche della famiglia. Dell’Assemblea fa parte anche il cosiddetto Comitato tecnico-scientifico, che ha il ruolo di tradurre operativamente gli indirizzi che verranno fissati dall’Osservatorio.
Enrico Costa (che, lo ricordiamo, è di Nuovo Centrodestra), ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie con delega alla famiglia per governo di Matteo Renzi, ha nominato un comitato composto per la maggior parte da gente legata, per vie traverse o dirette, ad un ambiente ultra cattolico e conservatore, che si fa fatica immaginare possa rappresentare la molteplicità che il termine “famiglia” dovrebbe assumere nel 2016, ancor più in un paese che, per mano dello stesso governo, ha appena approvato una legge sulle unioni civili. Alcuni nomi parlano chiaramente: Gianni Ballarani insegna Istituzioni di diritto privato alla Pontificia Università Lateranense, Marco Allena è professore di diritto tributario all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Gianluigi de Palo è presidente del Forum delle Associazioni Familiari, che sponsorizza eventi di Gianfranco Amato del Family Day ed è in prima linea contro la stepchild adoption e il “gender”, come più volte ribadito sul sito.
“Sono stati individuati profili di grande valore, con competenze diversificate, perché la sfida che ci aspetta, mettere le famiglie al centro dell’agenda politica, è una sfida ambiziosa, complessa e strategica per il futuro della nostra società“, dichiara Costa. Ma di diversificato non vediamo nulla. Non vi sono rappresentanti delle famiglie arcobaleno, delle famiglie monoparentali o delle famiglie ricomposte. Le prime, censite da ISTAT nel 2011, erano quasi 8.000: oggi il numero sarà aumentato in modo esponenziale, con il dibattito sulle unioni civili che va avanti dal 2013 e l’entrata in vigore della legge.
Quale famiglia dovrebbe simbolicamente ritrarre questo istituto? Quella cattolica, quella composta in modo canonico e imperituro da un padre e una madre, e che si invita caldamente a procreare prima possibile (come d’altronde hanno fatto le vergognose campagne del Fertility Day LEGGI >). “Sarà prezioso il contributo propositivo dell’Osservatorio, che avrà anche il compito di preparare la prossima Conferenza nazionale sulla famiglia. Un’importante occasione di confronto e non un una mera ‘passerella’, che dovrà perseguire obiettivi precisi e presentare conclusioni praticabili“, chiosa Costa. E quali sarebbero questi obiettivi? “Un pacchetto unico in cinque linee: fisco, welfare per la famiglia, armonizzazione tra lavoro e vita, famiglia ed educazione, ruolo della famiglia come fattore di sviluppo“. Non una parola sull’inclusione delle realtà familiari LGBT, ancora discriminate e lontanamente considerate, che dovrebbero essere tema di dibattito e di lavoro per un comitato del genere.
Il governo di Matteo Renzi si presenta così dunque nel momento esecutivo delle politiche per la famiglia. Con una squadra di ultra cattolici che dovrà decidere quale sia il modello di famiglia da tutelare. Qui per leggere tutti i membri del Comitato. Complimenti Presidente Renzi!
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Ho come la sensazione che le associazioni lgbt abbiano svenduto i nostri diritti innati ,che sarebbero quelli del matrimonio e della parificazione ,a gente che ci ha dato una legge monca e che non si impegnerà più a darci altri diritti per i prossimi 20 anni...
Sono andato a cercarmi i documenti del ministero ecco il testo. Insomma per farla breve: le donne devono tornare a far figli e le casalinghe e se vogliono lavorare sono delle immature!! “Da un punto di vista psicologico sembra diffuso un ripiegamento narcisistico sulla propria persona e sui propri progetti, inteso sia come investimento sulla realizzazione personale e professionale, sia come maggiore attenzione alle esigenze della sicurezza, con tendenza all’autosufficienza da un punto di vista economico e affettivo. Tale disposizione, spesso associata ad una persistenza di un’attitudine adolescenziale, facilitata dalla crisi economica e dalla perdita di valori e di identificazioni forti, si riflette sulla vita di coppia e porta a rinviare il momento della assunzione del ruolo genitoriale. Nelle donne, in particolare, sono andati in crisi i modelli di identificazione tradizionali ed il maggiore impegno nel campo lavorativo e nel raggiungimento di una autonomia ed autosufficienza ha portato ad un aumento dei conflitti tra queste tendenze e quelle rivolte alla maternità. L’analisi non può prescindere dal mettere in relazione la tematica più generale dell’istruzione con il ritardo nei tempi della maternità/paternità. La crescita del livello di istruzione per le donne ha avuto come effetto sia il ritardo nella formazione di nuovi nuclei familiari, sia un vero e proprio minore investimento psicologico nel rapporto di coppia, per il raggiungimento dell’indipendenza economica e sociale”.
Bravo, bell'articolo che auguro sia ripreso su altre testate. I cattolici e ancor più quelli che assurgono a posizioni di potere in quanto tali, come l'attuale imbarazzante ministro della salute, si dimostrano di fatto sempre incompetenti. Ignari dell'intenesse comune e guidati dalla superstizione anche in frangenti terreni non possono altro che fare danni. L'attuale governo, mai eletto, non aveva necessità di mercimonio con personaggi del genere e da ciò si desume ne condivida il pensiero e la prassi. Sarebbe auspicabile per le prossime elezioni avere un riferimento politico con programmi inequivocabili su politiche sociali, etica, cultura, salute, educazione ed oltre altro, famiglia, se così si vuol definire. Perché non si fa avanti anche lei ?
Sono d'accordo su tutto ma il governo non viene eletto. Bisogna finirla con questa cosa se si vuole essere credibili quando poi si dicono altre cose. Noi eleggiamo i deputati e quelli danno fiducia a un governo nominato dal Presidente della Repubblica sulla base delle consultazioni con le forze politiche. La Costituzione dice questo: se vogliamo cambiarla per me sta bene, facciamo l'elezione diretta del Presidente del Consiglio come facciamo quella del sindaco, ma finiamola con sta storia del governo non eletto, è ridicola.
Renzi non era leader della coalizione vincente alle ultime elezioni. Gli è stato affidato il paese dal presidente della repubblica, quest'ultimo ad un suo dubbio secondo mandato "affidatogli" dalle stesse Camere che lo avevano eletto.
Il sistema attuale prevede un incarico con la fiducia delle camere, la coalizione vincente non c'entra, e Renzi è leader del partito che ha la maggioranza alla Camera, il partito cambia il leader si va avanti, e in questo caso non è neanche deputato. Io sarei per le elezioni dirette con il maggioritario secco, un solo partito ha la maggioranza e governa se si dimette il premier si va alle elezioni, come per il Sindaco. Ma la Costituzione non dice questo e il sistema non è questo non c'è nessuna indicazione sulla scheda. Si indica quale partito si vota. Punto. I parlamentari poi fanno quello che vogliono, infatti a sostenere Renzi ci sono parlamentari di schieramenti diversi. Il giudizio può anche essere politicamente negativo, la la Costituzione è questa.
Lasciamoli nel loro mondo immaginario le nostre famiglie etero o gay vivono nella realtà