Come vi avevamo anticipato stamani , oggi è stato il giorno dedicato agli interrogatori di garanzia da parte del Pubblico Ministero incaricato delle indagini ai due accusati dell’omicidio del ventitreenne romano Luca Varani, Marc Prato e Manuel Foffo.
Un interrogatorio lungo, lunghissimo, durato ben otto ore, nelle quali sono emerse due versioni diverse che suonano come reciproche. “Non sono stato io ad uccidere Luca”, ha detto Marco Prato, assistito dal suo avvocato, Pasquale Bartolo. “Ero a casa di Foffo quella sera ma le cose non sono andate come è stato detto fino ad oggi”, ha aggiunto il 30enne. Un punto sottolineato anche dal suo legale all’uscita da Regina Coeli: “Abbiamo chiarito quale è stato il nostro ruolo nella vicenda che è del tutto diverso da quello che ci è stato attribuito fino ad ora. Al magistrato è stato detto cosa sia accaduto in tutti i particolari. Il mio assistito ha detto al magistrato tutto quello che si ricordava”. Poi sulle differenze con la versione di Foffo, Bartolo ha precisato: “Non conosco quale sia la versione di Manuel, ma non ci sono state mosse contestazioni”.
Diametralmente opposta la versione di Manuel Foffo (del quale è stata trovata una fotografia dal Corriere della Sera, a destra), che già al momento di costituirsi aveva raccontato molti particolari della vicenda, rimarcata poi da suo padre incredibilmente intervenuto a Porta a Porta e dai suoi legali, che per non farsi mancare nulla sono intervenuti su Radio24. In questa vicenda, ha dichiarato il legale di Manuel Foffo, Michele Andreano, “c’è un contesto sessuale ma il movente non è ancora uscito fuori“. Ed ancora: “Il mio assistito continua a ripetere che non sa perché lo ha fatto: cercavano qualcuno a cui fare del male e non da uccidere“. Il penalista ha detto inoltre, che, nel corso dell’interrogatorio con il Gip è stata confermata la cifra di 1500-1600 euro spese dai due per acquistare ben 26 grammi di cocaina. “Ad acquistarla è stato Prato – ha rimarcato – e Foffo era d’accordo nel consumarla”. Andreano ha concluso spiegando che al momento del delitto nell’abitazione erano presenti solo loro due oltre Varani, tuttavia “Manuel ha indicato tanti testimoni che sono entrati all’interno di questa abitazione: qualcuno è arrivato ed andato via, altri sono stati chiamati ma non sono andati». Tutti testimoni che quindi nei prossimi giorni saranno sentiti: tra di loro uno è già stato individuato ed interrogato (un tale Alex della Tiburtina, una zona di Roma), mentre l’altro deve essere ancora trovato (un certo Giacomo, milanese, il cui numero di telefono era memorizzato nel cellulare di Manuel).
Finiti gli interrogatori di garanzia dei presunti omicidi, Manuel Foffo e Marc Prato, il gip Riccardo Amoroso si è riservato di decidere sulla convalida del loro arresto sollecitata dalla Procura. Una conferma che appare scontata ma che la quantità di dichiarazioni da esaminare può far slittare di qualche ora.
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In galera forever. Tutti e due.