Non solo Roma, con i suoi 500.000 partecipanti.
Il weekend arcobaleno italiano ha fatto tappa anche a Pavia, con circa 2.000 persone in strada, ma soprattutto a Trento, dove è andato in scena il primo storico Dolomiti Pride. Ben 10.000 persone hanno partecipato all’evento, compresi il sindaco Alessandro Andreatta e l’assessora Sara Ferrari. Stracolmo il parco delle Albere, con gli stessi organizzatori sbalorditi dal successo. Si attendevano 4.000 persone, ne sono arrivate oltre il doppio. Persino la questura, solitamente ‘tirata’ sul conteggio dei Pride cittadini, ha annunciato 8.000 partecipanti.
“Quella di oggi è una festa gioiosa che ha saputo coinvolgere l’intera città. Io sono qui per partecipare assieme a tutti voi per vigilare contro ogni discriminazione”, ha affermato il Sindaco Andreatta, seguito dal presidente di Arcigay di Trento, Paolo Zanella: “Ci troviamo in un momento politico difficile e lo abbiamo visto l’altro giorno quando il ministro Fontana ha detto che le famiglie gay non esistono. Ora è il momento del coraggio, il momento di resistere e di dire tutti assieme che noi esistiamo. Il ministro Fontana guardi questa piazza fatta di famiglie e persone Lgbt”. “Questo è un pride che vuole dare voce a tutti e a tutte, che pensa a tutte le minoranze. E’ un pride profondamente antifascista e antirazzista. Vogliamo un Paese dove tutti abbiano gli stessi diritti e tutti possano essere se stessi”.
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