CASTELNUOVO DON BOSCO (ASTI) – "Ritengo sia una frode far discendere dalla Bibbia una condanna all’omosessualità". è quanto ha sostenuto don Franco Barbero, della Comunità di base di Pinerolo, che ha partecipato ad una manifestazione di solidarietà con una coppia di omosessuali licenziate, manifestazione a cui era presente anche una delegazione di Bolzano
"Le gerarchie della Chiesa – ha detto – sono in ritardo sul terreno della sessualità. Sono in contatto con 600 preti gay e io, che non lo sono, ho fatto un lungo percorso per occuparmi di come rendere compatibile l’esperienza cristiana con l’essere lesbiche o gay". "Certo – ha aggiunto il prete – queste mie posizioni mi creano dei problemi, ma credo fermamente che il clero di base e gli studiosi seri stiano producendo spazi nuovi. Io sogno, spero e lotto per una società senza discriminazioni d’identità sessuale, affettiva e religiosa. Quella di oggi è stata una bella manifestazione di pace".
A parlare, a conclusione della mattinata, è stata anche Emanuela, davanti alla casa di cura "San Giuseppe" dove non le hanno rinnovato il contratto: "Hanno montato il cancello esterno pochi giorni fa, in ‘onore’ di questa manifestazione, per tenerci lontano. Mi hanno privata della dignità perchè senza lavoro questo mese non so come pagare l’affitto e la spesa al supermercato".
Il sindaco, Giorgio Mussa, eletto in una lista civica di centrodestra, accusato di aver tentato di ostacolare la manifestazione, esprime invece la propria solidarietà verso Emanuela, anche da parte di tutta l’amministrazione. "Nessuno è venuto a invitarci – ha sottolineato -, altrimenti avremmo partecipato volentieri. Chiederemo conto alla cooperativa della situazione e di procurare un’altra occupazione a Emanuela, come già siamo riusciti a farle ottenere un alloggio in affitto".
Sul merito della vicenda il primo cittadino è comunque perplesso: "Non credo si tratti di discriminazione e non conosco la vicenda di Paola, l’altra ragazza, ma della semplice scadenza di un contratto a termine. Se di coincidenza non si tratta, dovranno indagare le autorità competenti".
Rappresentanze di associazioni, movimenti e partiti, sono arrivate da Milano, Napoli, Bolzano, Genova, Roma, Bologna e da tutto il Piemonte.
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