Ci sarebbero i nomi di due personaggi molto noti della Firenze che conta alla base dell’omicidio di Gianni Coli e Bruna Boldi, l’ex parrucchiere 55enne gay toscano e la madre trovati cadavere lo scorso venerdì.
A quanto pare, intatti, Coli avrebbe rilasciato un’intervista ad un’emittente radiofonica locale, Radio Studio 54, nella quale parlava di omosessualità, oltre a fare due nomi di altrettanti 45enni che l’uomo avrebbe frequentato.
A spiegarlo, secondo Affari Italiani, è Guido Gheri, direttore della radio. "Era nervoso, non riusciva a stare seduto, voleva fumare una sigaretta dietro l’altra" dice Gheri che poi aggiunge che, a microfoni spendi, Coli avrebbe fatto i nomi di due persone molto in vista nel capoluogo toscano. "Due ‘nomoni’, davvero" sottolinea il direttore.
E mentre Gheri potrebbe essere ascoltato come testimone dagli inquirenti, si esclude lap ista che portava ad un balordo del quartiere che avrebbe suonato il campanello di casa Coli quella notte e avrebbe assalito madre e figlio dopo essersi fatto aprire la porta dell’appartamento. A quanto pare, infatti, l’uomo in questione sareb un abituè delle scampanellate notturne ai palazzi del quartiere, ma non si sarebbe mai spinto oltre.
I risultati delle autopsie, comunque, forniranno agli investigatori importanti dettagli in più su giorno e ora esatta del duplice omicidio. Altro elemento al vaglio degli inquirenti è l’agendina nera di Coli che, secondo alcuni testimoni, raccoglierebbe nomi, numeri di telefono e riferimenti di conoscenti e partner di Coli tra i quali potrebbe nascondersi l’assassino.
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