Le previsioni non sono state smentite. Il nuovo presidente dell’Onu è il ministro degli esteri ugandese Sam Kutesa, candidato unico dei paesi africani a cui, per rotazione, tocca il prossimo anno di presidenza delle Nazioni Unite.
Noto per le sue posizioni anti-gay, perfettamente in linea con il resto del governo a cui appartiene, del resto, Kutesa sarà presidente dal prossimo settembre. Secondo quanto riporta l’Ansa, nel farli le congratulazioni per l’elezione, avvenuta per acclamazione, il segretario generale Ban Ki-moon lo ha voluto ammonire ricordandogli che il rispetto dei diritti di tutti è imprescindibile.
Non mancano le reazioni e le polemiche. Il giornalista ugandese Milton Allimadi, che vive a New York, aveva già lanciato una petizione online per chiedere al Dipartimento di Stato americano di revocare il visto al nuovo presidente dell’Onu.
La senatrice dello stato di New York Kirsten Gillibrand, invece, che insieme ad altre tredicimila persona ha sottoscritto la petizione di Allimati, ha dichiarato che “sarebbe offensivo che il ministro degli esteri di un paese che ha approvato una legge discriminatoria dura e ingiusta sulla base dell’orientamento sessuale presieda l’Assemblea generale dell’Onu”.
L’Uganda, guidata dal governo di cui Kutesa fa parte, ha d qualche mese approvato una legge che criminalizza le persone omosessuali, prevedendo dure pene carcerarie per le coppie e per chi fa “propaganda omosessuale”. Dall’approvazione della norma, gli episodi di violenza omofoba nel paese africano, già numerosi prima della legge in questione, sono aumentati esponenzialmente e si è scatenata una vera e propria caccia ai gay.
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