ROMA – È morto Natale Morea, il clochard che alla vigilia del Natale del 2003 era diventato un eroe noto a livello nazionale per essere intervenuto a difendere alcune ragazze da un tentativo di rapina. Il pesante pestaggio che subi’ lo ridusse in fin da vita, portandolo al coma, e da quello non si è mai completamente ripreso. Morea era nato 57 anni fa in un paesino vicino Taranto. Essere un “eccentrico”, omosessuale e travestito, nel sud d’Italia più di 50 anni fa era inevitabilmente un viatico per l’emarginazione e la non accettazione. Per sfuggire a questo si era trasferito più a nord, prima Milano, poi Roma, con esperienze lavorative che però non erano state fortunate. Natale era diventato un senza tetto. Il 12 dicembre 2003 vicino alla Piramide era intervenuto in soccorso di un gruppetto di ragazze che erano state assalite da una banda di delinquenti, che volevano derubarle o peggio. Il branco reagì violentemente e l’uomo fu pestato a sangue. Dopo quell’episodio il Presidente Ciampi lo insignì della medaglia d’oro al valore civile, mentre il sindaco di Roma Walter Veltroni gli trovò un’abitazione e un sostegno.
«Nonostante la sua condizione non fortunata Natale si è reso protagonista di un gesto eroico che ha dimostrato il suo valore agli occhi di chi lo aveva sempre rifiutato e respinto perché gay» ricorda Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma. Per il parlamentare Franco Grillini «Natale era fuggito dalla sua città natale in Puglia per cercare a Roma una città più ospitale e tollerante». Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato: «Ricordo con gratitudine ed emozione Natale Morea. La figura di un eroe senza casa è scolpita nella memoria collettiva.» Il sindaco Veltroni gli ha reso omaggio ricordando che «Roma deve a Natale Morea il ricordo di un atto di straordinaria generosità». I funerali si sono svolti ieri pomeriggio a Massafra (Taranto). (RT)
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