NAPOLI – Luglio è sinonimo di vacanze per molti ma non per tutti. Sono infatti molti i docenti, i dirigenti scolastici e gli studenti impegnati proprio in questi giorni ad organizzare l’offerta formativa per l’anno scolastico venturo. E in molte scuole italiane si pianificano progetti per fronteggiare il bullismo e costruire un ambiente capace di accogliere tutte le differenze.
Arcigay dedica grande attenzione all’argomento. E per fare il punto della situazione abbiamo incontrato Fabio Saccà, 23 anni, laureando in Lettere a Padova, responsabile nazionale “giovani e scuola” per arcigay.
Cosa ha in cantiere Arcigay per l’anno scolastico venturo?
La nostra parola d’ordine è: approccio multiculturale. Per il prossimo anno scolastico organizzeremo momenti di incontro con gli studenti in numerose scuole secondarie italiane. L’anno scorso abbiamo raggiunto oltre 300 scuole per un totale di 8000 contatti con studenti, insegnanti, dirigenti scolastici. Questi incontri ci permettono di sondare lo stato di benessere delle persone gay e lesbiche di ogni età all’interno della scuola italiana. Raccogliamo storie, esperienze, insegniamo attraverso moduli educativi l’esistenza delle differenze a scuola (dal colore della pelle, alla religione, all’orientamento sessuale) e in questo modo promuoviamo il rispetto reciproco, invitiamo a segnalare situazioni di disagio, discriminazione, bullismo. Nel resto dell’anno il nostro lavoro continua anche nell’educazione degli insegnanti con un corso di formazione chiamato “Educare al rispetto“, accreditato presso il MIUR negli ultimi tre anni. Contiamo di tenerne una nuova edizione nel 2006 a Padova, Milano, Firenze e Napoli.
Perché bisogna inserire tra i programmi di studio degli interventi per l’integrazione delle persone omosessuali?
Perché il bullismo e le prepotenze scolastiche esistono. Ne abbiamo notizia in continuazione dai giornali. E sono solo la punta dell’iceberg; per questo invitiamo docenti e studenti a segnalare queste situazioni alla dirigenza scolastica oppure ad Arcigay. Il nostro nemico peggiore è il silenzio. La ricerca rivela che la discriminazione sugli studenti omosessuali può portare all’abbandono scolastico, a fughe da casa, a una propensione maggiore al suicidio. Per non parlare degli insegnanti o dei bidelli gay. La scuola italiana ha il dovere di trattare questi temi: per garantire un clima sereno, prevenire gli insulti verbali, lo scherno, il mobbing. Per gli orientamenti sessuali e per ogni altra differenza.
Non c’è una contraddizione enorme nel fatto che l’educazione sessuale sia affidata nelle nostre scuole agli insegnati di religione e ai docenti di biologia?
A parte il fatto che questo tipo di interventi sono sempre più radi perché si assume che gli studenti “sappiano già”, trovo che l’approccio sia contraddittorio e incompleto. Non bastano spiegazioni scientifiche o “etiche”, bisogna insegnare ai ragazzi e alle ragazze come reagire agli stimoli sessuali che pervadono la nostra società, come prevenire le malattie sessualmente trasmissibili, le gravidanze adolescenziali, come affrontare la scoperta dell’omosessualità propria e quella degli altri, ecc.
All’estero, per esempio, si distribuiscono preservativi agli studenti e ci sono corsi di educazione sessuale pomeridiani. Non si tratta più solo di “insegnare” la sessualità, ma di ascoltare “loro”, gli adolescenti, i loro dubbi, le loro paure.
In che modo una scuola e dei docenti sensibili possono accedere ad informazioni sull’integrazione delle persone omosessuali in ambiente scolastico?
Le risorse per insegnanti su questi temi stanno aumentando. Ci sono manuali, audiovisivi, guide CD-Rom, siti web specializzati. Molte di queste sono prodotte in collaborazione con Arcigay. Segnalo a questo proposito un manuale “Orientarsi nella diversità” pubblicato di recente e finanziato della campagna dell’Unione Europea contro le discriminazioni. E’ stato realizzato da uno staff di educatori e psicologi in collaborazione con 500 insegnanti di cinque paesi diversi. E’ visionabile al sito www.diversity-in-europe.org e disponibile gratuitamente presso le sedi di Arcigay. Arcigay si offre alle scuole italiane come risorsa, per promuovere una scuola italiana più aperta, pronta ad affrontare la sfida del multiculturalismo, in cui studenti e personale scolastico possono esprimersi liberamente.
Saggistica
Agedo: Nessuno Uguale. Adolescenti e Omosessualità – cortometraggio. Regia: C. Cippelletti, Milano, 1998
Agedo: Educare al Rispetto. Cd-Rom (a cura di Pietrantoni-Morelli), Sassari, 2003
Buccoliero, E.; Moggi, M.: Bullismo Bullismi. Franco Angeli, Milano, 2005
Dall’Orto, Dell’Orto: Figli Diversi, Sonda, Varese, 2005
Pietrantoni, L.: L’offesa peggiore, Del Cerro, Tirrenia, 1999
Siti
www.arcigay.it
www.esseresestessi.com
www.eurogayway.org
www.diversity-in-europe.org
www.tralaltro.it
www.agedo.org
Gli insegnanti, gli educatori, e i counsellor che volessero contattare Arcigay sui progetti scuola possono utilizzare la email giovani@arcigay.it
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di Carmine Urciuoli
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