I due attivisti erano tra le persone arrestate in Egitto dopo il caso della bandiera rainbow al concerto dei Mashrou Leila.
Sarah Hegazy e Ahmed Alla, 28 e 21 anni, sono stati rilasciati dopo aver pagato una cauzione di duemila sterline egiziane, circa 93 euro a testa. Sono due degli attivisti LGBT fermati durante i rastrellamenti avvenuti in Egitto negli ultimi mesi.
L’inasprimento della repressione da parte delle forze di sicurezza è avvenuto in rappresaglia alla bandiera arcobaleno che era stata sventolata pubblicamente il 22 settembre durante un concerto della band libanese Mashrou Leila, il cui cantante è dichiaratamente omosessuale. A seguito di quell’episodio il gruppo è stato bandito dall’Egitto e si sono verificati almeno 27 arresti.
Sebbene in Egitto non vi sia una legge che punisce esplicitamente l’omosessualità, l’autorità giudiziaria ricorre spesso a diverse tipologie di reato contro la morale per perseguire la comunità LGBT del Paese.
Al momento, precisa l’agenzia Reuters, non si conosce il destino processuale dei due manifestanti, che insieme agli altri detenuti della comunità LGBT sono stati linciati dai media locali come “agenti provocatori contro la morale”, “traditori sovvenzionati da potenze straniere” e infine “terroristi tanto quanto l’Isis”.
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