Otto coltellate, tra schiena e viso. Poi, non contenti, l’hanno strangolata. Elena Grigorieva, 41enne attivista LGBT, è stata uccisa. Il suo corpo è stato ritrovato domenica, a San Pietroburgo.
Bisessuale dichiarata, la Grigorieva sarebbe stata uccisa vicino casa, come rivelato dall’attivista Dinar Idrisov. Più volte minacciata, e vittima di violenze, Elena aveva presentato più volte denuncia, senza avere riscontri di alcun tipo.
Yuri Guaiana, senior campaign manager di All Out e presidente di Certi Diritti, ha così commentato quanto accaduto: “Ecco che cosa è la Russia che piace tanto al Governo Giallo-Verde“, in risposta alla notizia così condivisa da Euromaidanpr Italia: “Grigorieva ha partecipato tante volte alle manifestazioni dedicate ai movimenti democratici, anti-guerra e LGBT. Secondo Dinar Idrisov, ultimamente Grigorieva è stata sottoposta agli atti di violenza, affrontando numerose minacce di morte: “Lena e il suo avvocato si sono rivolti alle forze dell’ordine sia per il fatto di violenza che per il fatto di minacce, ma non c’è stata alcuna reazione evidente da parte della polizia“.
Nell’omofoba Russia di Vladimir Putin si continua quindi a morire, se contrari alle politiche estremiste del suo presidente. In una delle ultime immagini di Elena, scattata nel corso di una manifestazione LGBT, l’attivista imbavagliata brandiva un cartello con scritto “In Russia ci sono più di 5 milioni di persone gay. A causa dell’arretratezza e dell’odio, sono costrette a vivere in segreto“.
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Questo è il nostro futuro, i partiti che vanno di moda oggi, vanno a braccetto con Putin e tutti i siti, i canali youtube ed i blog di questi partiti sono tutti più o meno collegati alla Russia. Tutto può accadere nella storia dei popoli, ed una cosa è già accaduta, i partiti omofobi e le associazioni, i personaggi pubblici, i giornalisti etc, che li sostengono, sono al potere e lo sono saldamente, grazie ad una potente macchina del fango, vedasi Bibbiano, e sono pure sostenuti dai gay.