Ormai è sulla bocca di tutti: Anne Heche e Ellen De Generes, dopo tre anni e più di relazione amorosa, dopo aver annunciato l’imminente matrimonio nel Vermont, si lasciano, divorziando ancor prima di sposarsi. Sì, come in tutte le favole moderne, il lieto fine lascia posto al mistero. Gli amici più cari escludono che ci sia di mezzo una terza persona, e però, sembra che la De Generes abbia sbattuto fuori di casa la povera Heche, che se ne va, sola soletta, vagando per le strade di Fresno, in California, bussando alle porte delle abitazioni e facendo strani discorsi agli allibiti inquilini che le aprivano. A soli due giorni dalla separazione, Anne è stata raccolta in uno stato pietoso dalla polizia. Droga? Alcol?
Tutto tace, mentre uno studio dell’Università del Maryland rivela che le attrici lesbiche o bisessuali sono pagate meglio delle colleghe eterosessuali, e un giudice americano, con una sentenza rivoluzionaria, stabilisce che due mamme siano registrate nel certificato di nascita del loro figlio. Proprio così, due mamme e nessun papà. Tra Mary Jane Knoll e la sua compagna Christine Finn, coppia lesbica di Boston, i legami sono così forti da spingere il giudice in tale direzione. Il loro piccolo è stato concepito attraverso la fecondazione in vitro, utilizzando l’ovulo di Mary Jane, gli spermatozoi di un donatore ignoto, e impiantando l’embrione nell’utero di Christine. Dopo nove mesi è nato il primo figlio di due mamme non solo fisiologiche ma legali, che potranno garantire al neonato uguali diritti di altri bambini figli di cosidette “coppie normali”: assistenza sanitaria, l’obbligo di custodia e l’eredità su entrambe le genitrici. Alleluia!
di jaguar
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