Dall’alto del loro 0,6% raccattato alle ultime elezioni politiche, gli esponenti del Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi non perdono occasione per attaccare la comunità LGBT, rendersi ridicoli agli occhi della stampa e cavalcare polemiche assurde.
Dop la crociata contro Ballando con le Stelle, infatti, è arrivata quella nei confronti di Elton John, nel maggio del 2019 atteso all’Arena di Verona per una doppia tappa con il suo ultimo annunciato tour internazionale. Filippo Grigolini, portavoce del partito a Verona, ha pubblicamente criticato dalle pagine del Corriere Veneto la scelta dell’amministrazione di ospitare Elton John, padre di due bambini nati tramite gestazione per altri.
“E’ un grande artista, ma se lo chiedi a me ti rispondo che sarà occasione per tornare a parlare di utero in affitto, quella pratica aberrante, reato in Italia, che sfrutta l’utero femminile per soddisfare un egoismo di pochi e mercifica la vita umana strappando i figli all’affetto materno”.
Passato qualche giorno, ecco arrivare la replica di Gian Marco Mazzi, amministratore unico di Arena Extra che ha presto spedito al mittente le parole di Grigolini, sempre dalle pagine del Corriere Veneto.
“Elton John ha composto più di 700 canzoni, venduto oltre 400 milioni di dischi. Insignito dalla regina Elisabetta d’Inghilterra del titolo di Cavaliere per servigi resi alla musica, alla cultura e alla beneficenza, la sua Aids Foundation ha raccolto oltre 150 milioni di dollari per programmi di lotta contro la malattia in 55 Paesi del Mondo, dal 1997 membro onorario della Royal Academy of Music di Londra. Devo aggiungere altro?“.
Laura Pesce, da novembre presidente di Arcigay Verona, ha infine sottolineato come Elton John non abbia “fatto nulla che sia vietato dalla legge“. “Inoltre non ha senso opporsi a quello che è uno spettacolo e non è un evento politico. L’autore di “Rocket Man” viene per in Arena per cantare, non per fare un pride“. Da parte del Popolo della Famiglia non si escludono forme di protesta, nel caso in cui il partito dello 0,6%, tra 14 mesi, dovesse ancora esistere.
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