Un docente italiano in servizio in Eritrea è stato espulso perché gay. A rendere nota la vicenda è stata l’associazione radicale Certi Diritti che denuncia l’accaduto al ministero degli Esteri. In realtà un intervento con le autorità eritree c’è già stato. L’ambasciatore italiano ad Asmara, infatti, ha avviato delle trattative con le autorità eritree ma è riuscito solo a fornire al docente una motivazione ufficiosa e cioè che questi veniva considerato dalla autorità eritree sostanzialmente un “individuo pericoloso e potenzialmente destabilizzatore dell’ordine morale e pubblico del Paese”.
Il docente di lettere, originario di Palermo e sposato in Spagna col compagno cileno dal 2008, è subito rientrato in Italia. Da Certi Diritti specificano che non c’è stata nessuna violazione della legge eritrea e nessun comportamento scorretto in ambito scolastico o extrascolastico. La pratica è adesso nelle mani dell’UNAR (Ufficio nazionale Antidiscriminazioni), a cui Certi Diritti ha presentato un esposto, e del Ministero degli Interni italiano «affinché si intervenga e si costringa il Ministero eritreo a chiarire l’accaduto fornendo le motivazioni ufficiali dell’espulsione».
«L’indubbia gravità di quanto successo – dicono da Certi Diritti – è evidente tanto più che nessun comportamento censurabile è attribuibile all’insegnante italiano, né l'”Accordo tecnico sullo status delle scuole italiane in Asmara e del loro personale” del 21 settembre 2013 menziona l’orientamento sessuale come elemento per l’attribuzione di un incarico lavorativo presso la scuola italiana in Eritrea.»
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