La Corte Francese ha appena assolto il capo di un hair salon dall’accusa di aver insultato pesantemente un suo commesso col termine “dirty faggot”: si legge, nell’assurdo report del tribunale, che “poiché i saloni di parrucchieri assumono regolarmente persone gay l’aggettivo non è omofobico”.
Il fatto risale a circa un anno fa, quando il ragazzo in questione non è riuscito a recarsi a lavoro a causa di problemi di salute; il capo ha accidentalmente mandato un sms al malcapitato che era evidentemente diretto a qualcun altro con scritto: “Non lo terrò, non ho una buona sensazione su di lui. Quello sporco frocio”. Il ragazzo è infatti stato prontamente licenziato ma non è rimasto a bocca chiusa: ha querelato il salone perché sicuro di essere stato dimesso per discriminazione e omofobia.
Nello specifico, “se mettiamo il termine nel contesto dei parrucchieri, il concilio non può considerare il termine come un insulto omofobico, proprio perché i saloni assumono spesso uomini gay in veste di acconciatori femminili, e ciò non crea alcun problema”.
Il giornalista francese Mathieu Brancourt, che per primo ha diffuso la sentenza del tribunale, ha scritto su Twitter: “sei un parrucchiere, vieni chiamato frocio, ed è ok perché i parrucchieri sono spesso gay giusto? grazie tribunale”.
T’es coiffeur, te faire traiter de “PD” c’est OK parce que, les coiffeurs sont souvent gays hein. Merci le tribunal. pic.twitter.com/orUcZDr522
— Mathieu Brancourt (@MBrancourt) 7 aprile 2016
Il ministro del lavoro francese Myriam El Khomri ha riferito ad una radio francese che trova il provvedimento “scandaloso e scioccante”. Condividiamo il parere e speriamo che questa vicenda venga risolta a favore del ragazzo prima possibile.
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non è la "corte francese" questo è il "Conseil des Prud'hommes de Paris " (consiglio degli uomini prudenti) una giurisdizione di primo grado, in molte citta che tratta i litigi tra padroni ed impiegati