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Fasciati di cordura, kevlar e protezioni, o inguainate in tute di pelle quasi sempre nera, le mani nei guanti, i piedi negli stivali, a cavallo di moto potenti, gli sguardi intensi e ammiccanti protetti dalla visiera del casco, i motociclisti gay e le motocicliste lesbiche entrano in scena con garbo, come a voler dimostrare che dietro l’aspetto rude e avvezzo alle strade si celino quasi sempre persone tenere e gentili, gioviali, amichevoli, pronte a far conoscenza, ad accogliere nuovi amici e amiche nelle loro schiere.
Era un po’ questo il senso della loro rombante presenza in testa al corteo del World Pride a Roma, ed è anche questo lo scopo del COMOG (comog@katamail.com), il coordinamento moto gaylesbico italiano, che intende raggruppare e coordinare i movimenti dei tanti centauri sparsi per l’Italia, a caccia di amicizie e nuove avventure. I loro incontri sono fatti di sorrisi e abbracci, scambi di opinioni sui motori, le gomme, la manutenzione delle moto, ma anche sui negozi che vendono l’abbigliamento giusto. E poi via, tutti in sella, per giri in moto studiati accuratamente, su strade dal fondo non troppo sconnesso, e dai panorami affascinanti; non mancano soste nei ristoranti tipici, per momenti conviviali allegri e spensierati, visto che i motociclisti e le motocicliste gay e lesbiche mangiano e devono con gusto senza pensare troppo alla linea.
L’estate motociclistica passata li ha visti attraversare la Maremma Toscana, sfrecciare tra le dolci colline del Chianti, dove hanno campeggiato per tre giorni, e percorrere i paesaggi carsici della costiera triestina.
Che cosa offrano le loro notti quando i giri si prolungano per più giorni è un mistero cui si allude con un sorriso d’intesa, soprattutto se ai giri partecipano i ragazzi del MLCV (mlcv@libero.it) un gruppo di bikers rigorosamente maschile, spiccatamente leather, pervaso da una sottile fascinazione verso i rituali erotici s/m. Iscriversi al MLCV prevede un periodo di noviziato, durante il quale è necessario dimostrare che l’adesione ad un certo tipo di vita è totale;
inoltre l’MLCV intende aggregare la comunità leather italiana ed avvicinarla alle realtà esistenti in Italia (www.lcmilano.com, lcmilano@lcmilano.com) e in Europa.
Scoprirete così mondi nuovi, anche in senso geografico: l’Europa pullula, forse sarebbe meglio dire “romba”, di gruppi di bikers gay e lesbiche, molto ben organizzati, contenti di accogliere amiche e amici italiani nei loro campi – notevole quello europeo 2001 che si è svolto nell’Ardeches.
La Gran Bretagna vanta il primato: l’associazione www.gaybikersinfos.de) organizzano campi, producono fanzines, e mantengono vivi, pur nei rigori climatici, l’amore per la moto e la voglia di scoprire il mondo da un’angolazione nuova e diversa, senza correre troppo, con garbo, appunto, e in allegria.
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di Tiziano Togni
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