In una lettera, spedita al collega Luciani Tittarelli nel lontano novembre 2002, faceva riferimento alla presunta omosessualità dell’uomo e per questa ragione, in primo grado, il giudice di pace lo aveva condannato a pagare ben 5000 euro, tra spese legali, risarcimento e multa. In appello, cinque anni dopo, l’autore della lettera ed ex comandante dei vigili urbani Dante Svarca era stato assolto. Ieri, però, si è ritrovato di nuovo davanti al giudice del Tribunale di Ancona, il dott. Falco.
L’assoluzione della corte d’Appello, infatti, è stata annullata dalla Cassazione e adesso Svarca dovrà pagare 400 euro. La Corte di Cassazione non ha ritenuto valida la sentenza di secondo grado secondo cui "se il termine gay viene inserito nel contesto del periodo, si evince come il senso e il valore attribuitogli dall’imputato fosse tutt’altro che denigratorio. Lo Svarca precisava infatti di essere laico e apertissimo e di non giudicare i costumi sessuali di nessuno, aggiungendo anzi di nutrire simpatia per Tittarelli. Svarca non era mosso da animus nocendi".
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