Svolta nelle indagini sull’omicidio di Daniele Fulli, il giovane gay assassinato, il cui corpo è stato abbandonato sul greto del fiume Tevere nel quartiere Magliana . Gli agenti della Squadra Mobile di Roma hanno, infatti, sottoposto a fermo di polizia una persona. Si tratta di un tossicodipendente che avrebbe ucciso Daniele in una zona diversa da quella in cui è stato effettivamente ritrovato il corpo. Alla base del gesto ci sarebbe il rifiuto ad iniziare una relazione sentimentale stabile con l’assassino.
Secondo il gay center Daniele prima di essere ucciso sarebbe stato seviziato. Sul corpo del giovane, che aveva i pantaloni abbassati, c’erano due fori, uno al collo e l’altro all’inguine causati forse da colpi di pistola di piccolo calibro o da un punteruolo. “Considero a questo punto – ha detto Fabrizio Marrazzo, portavoce dell’associazione – che il movente omofobo prenda corpo o comunque sia uno degli elementi rilevanti del caso di Daniele. Auspico una riapertura di questi casi affinché una pagina di storia e di omofobia possa essere finalmente vagliata”.
Il ragazzo era scomparso il 4 gennaio e il caso era stato trattato anche dalla trasmissione televisiva ‘Chi l’ha visto?’, dove erano intervenuti anche i familiari.
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