«Bianchi e neri; cattolici, ebrei e musulmani; uomini e donne; eterosessuali ed omosessuali; italiani e stranieri: qualsiasi persona, la persona umana, senza distinzioni e discriminazioni, deve essere al centro dell’azione della politica e avere la tutela dei propri diritti». Gianfranco Fini, alla prima convention di Futuro e Libertà per l’Italia, ha così dedicato un passaggio del suo lungo discorso ai temi dei diritti civili.
Parole cui ha fatto eco anche il vicecapogruppo vicario di Futuro e Libertà alla Camera, Benedetto Della Vedova, secondo cui "la sfida sarà vinta se Fli durerà oltre la tua leadership, se sarà un partito inclusivo, di laici e cattolici". "Rifiutiamo l’idea di valori da una parte e disvalori da un’altra – ha proseguito – anche perché i risultati lasciano a desiderare. Sulla famiglia il PdL si dibatte in una contraddizione pazzesca, da una parte legato ad una visione alla Lele Mora dall’altro c’è intransigenza su coppie di fatto ed omosessuali. Basta ideologie cerchiamo di essere concreti".
Il tema dei diritti lgbt dal palco di Bastia Umbra è stato giudicato positivamente da Arcigay che ha detto di guardare "con estrema attenzione al discorso del Presidente della Camera, Gianfranco Fini" riconoscendogli "di avere descritto un orizzonte nuovo per il Paese con autorevolezza e coraggio. Il rifiuto di un Governo oramai scivolato nello squallore di scandali mortificanti – dice il presidente nazionale Paolo Patanè – e la richiesta delle dimissioni del Premier, definiscono un quadro politico nuovo che auspichiamo con forza". "Le parole decise, chiare, esplicite sui diritti delle persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e trans) e sui diritti delle coppie di fatto omosessuali ed eterosessuali – osserva Patanè – offrono a questo Paese per la prima volta nella storia della Seconda Repubblica la possibilità di confrontarsi con una destra finalmente laica, liberale, europea e di innescare un meccanismo fondamentale per la crescita di una sinistra altrettanto progredita e netta nel suo sostegno ai diritti civili. Quella Sinistra che da anni attendiamo. Sarà determinante verificare che questo riconoscimento dei diritti delle persone e delle coppie gay, lesbiche e trans si traduca in azioni concrete e coerenti". "Arcigay – sottolinea ancora – è pronta a partecipare e sostenere la sfida per una trasformazione reale della cultura e della politica di questo Paese, e di quella crescita vera della democrazia di cui i diritti delle persone lgbt, i diritti civili tutti ed i diritti sociali sono paradigma sempre più chiaro".
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